Categories: CULTURA & SPETTACOLI

‘MontagnAperta’, dal 6 settembre le ‘Terre Alte d’Italia’ tornano protagoniste a Capracotta

L’appuntamento è per il 6 e 7 settembre presso la sala convegni dell’hotel ‘Conte Max’


CAPRACOTTA. Il Comune di Capracotta promuove ‘montagnAperta’, il progetto dedicato al rilancio della montagna e delle sue culture attraverso un approccio multidisciplinare.

Il calendario di appuntamenti costituirà il nucleo catalizzatore delle iniziative di promozione turistica integrata di Capracotta e dell’Alto Molise attraverso un percorso che ha come comune denominatore la Montagna: il sapere e la cultura della Montagna, valorizzare le risorse naturali della Montagna, conoscere le tradizioni e le qualità dei prodotti della Montagna. Non un evento per pochi operatori del comparto turistico ricettivo, ma l’occasione di mettere al centro la comunità di Capracotta e dei Comuni dell’Alto Molise per essere in grado di costruire un modo nuovo di fare turismo, rendendo accogliente ed autentico ogni singolo gesto del cittadino che incontra il turista e lo accompagna in un percorso che lo possa trasformare in cittadino temporaneo della montagna di Capracotta. Il borgo molisano sarà palcoscenico naturale per gli eventi in calendario. La sala convegno dell’hotel ‘Conte Max’ accoglierà i tavoli del 6 settembre e della mattina del 7 settembre mentre il focus sul turismo e le filiere gastronomiche si terrà dalle ore 15 nella splendida cornice del Giardino di Flora Appenninica.

Dopo gli eventi del 9 e 17 agosto con le presentazioni letterarie di Pier Paolo Giannubilo e Gianluca Purgatorio, il calendario continua il 6 e 7 settembre 2019. La giornata conclusiva sarà il 28 settembre quando diversi esperti del settore dialogheranno in merito alle azioni contro lo spreco alimentare.

Letteratura, politiche territoriali, strategie e temi di attualità offriranno spunti di dialogo e formazione degli operatori rendendo più interessante la proposta locale.

Lo spopolamento delle Aree Interne, le difficoltà delle “terre alte d’Italia”, le sfide delle filiere turistiche ed alimentari, il contrasto agli sprechi diventano argomento di studio trasformando Capracotta nel luogo in cui promuovere buone pratiche internazionali per la futura costituzione di una vera e propria coalizione montana.

Il turismo, inteso come industria economica attenta alle tendenze dei mercati, troverà validi riferimenti in relatori noti per le loro buone pratiche stimolando nuove fasi formative per l’accoglienza e nuove progettualità di destinazione.

“Vogliamo provare a fare incontrare le nostre montagne con le persone, le storie e le tradizioni dell’Appennino e la cultura e la storia di altri territori, perché pensiamo che un’altra idea di montagna è possibile e, quindi, è possibile immaginare anche un’idea di futuro per il nostro territorio”, spiega Candido Paglione, sindaco di Capracotta. “L’idea di un confronto tra coloro che, a vario titolo, raccontano le aree interne e le montagne sta tutta qui, nella forte determinazione a non far morire questo territorio – fatto di scenari e di paesaggi straordinari, di storie e di tradizioni importanti, di grandi esempi di operosità – per provare a portarlo a pieno titolo nella modernità e nella new economy. E il nostro territorio che così diventa laboratorio che prova ad anticipare le dinamiche che interesseranno aree ben più vaste e popolose nel giro di pochi anni”, conclude Paglione.

Il progetto, selezionato dal bando regionale ‘Turismo è Cultura 2019’, si interroga sulla necessità di creare i presupposti per una attenta azione di valorizzazione delle filiere dotandosi di strumenti indispensabili per l’economia turistica.

MontagnAperta vanta partnership di progetto fortemente legate ai temi affrontati: dai partenariati locali quali il Comune di Pescopennataro, la Pro Loco di Capracotta ed il Giardino della Flora Appenninica agli enti regionali come CIA Molise e Coldiretti Molise fino a quelli di carattere nazionale come Uncem, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, Borghi Autentici d’Italia senza dimenticare l’interessante apertura alle collaborazioni con il Polo Poschiavo, esempio elvetico di pianificazione e formazione per le popolazioni delle “terre alte” dell’arco alpino.

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Pietro

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