Diversi gli aspetti analizzati al Mit nel corso del vertice a cui ha preso parte il presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci: “Condivisa la mia proposta di passaggio ad Ana della Istonia avviando il relativo iter”


ISERNIA. Messa in sicurezza del viadotto Sente: si è tenuto ieri pomeriggio al ministero alle Infrastrutture un tavolo tecnico per affrontare le problematiche del viadotto Sente. All’incontro convocato dal viceministro Giancarlo Cancelleri hanno partecipato per la Provincia di Isernia il presidente Alfredo Ricci, il responsabile Servizio Viabilità Lorenzo Di Iacovo e il progettista Umberto Di Cristinzi, l’assessore regionale Vincenzo Niro, il direttore del Dipartimento Giuseppe Giarrusso, il consigliere regionale Andrea Greco, l’onorevole Antonio Federico, l’onorevole Carmela Grippa, il provveditore Interregionale alle Opere Pubbliche Campania, Molise, Puglia, Basilicata Giuseppe D’Addato, il Dirigente del Mit Chiara Barile e Funzionari dell’Anas. Nel corso della riunione si è fatto il punto della situazione – sia tecnicamente sia amministrativamente – rispetto alla problematica della chiusura del viadotto Sente e delle gravissime criticità di sicurezza riscontrate.

“Ho avuto modo di evidenziare – ha sottolineato il presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci – l’importanza strategica del viadotto Sente per l’Alto Molise e le aree confinanti dell’Abruzzo, essendo l’unica via di collegamento tra due territori che da sempre vivono in simbiosi socialmente, culturalmente e economicamente e che soffrono da oltre un anno delle conseguenze della chiusura del viadotto, resa necessaria per le notorie problematiche di sicurezza. Problemi soltanto parzialmente mitigati, ma non risolti, con la precaria viabilità alternativa realizzata dalla Provincia, grazie al finanziamento concesso dalla Regione Molise, per fare fronte all’emergenza. Ad oggi, la Provincia dispone di un finanziamento di 2 milioni di euro che può consentire soltanto di intervenire sull’ormai famigerata pila n. 3 del viadotto mettendola in sicurezza, ma non sull’intero viadotto. Il Provveditorato alle Opere Pubbliche, in sede di parere rilasciato lo scorso mese di maggio, ha ritenuto che tale intervento non consentirà la riapertura del viadotto, dovendosi intervenire sull’intera struttura; ho ribadito che prima dell’esecuzione dell’intervento progettato con il finanziamento di 2 milioni non è possibile stabilire con certezza se il viadotto potrà essere riaperto o meno, dovendosi aspettare i risultati del monitoraggio della struttura e verificarne la reazione all’intervento da realizzarsi. Per ottenere con certezza la messa in sicurezza del viadotto sono necessari ulteriori ingenti finanziamenti, come condiviso dai presenti”.

Ricci ha chiesto, pertanto, o la previsione dell’ulteriore finanziamento necessario oppure il passaggio ad Anas dell’intera attuale S.P. Istonia. “In ogni caso – ha aggiunto Ricci – bisogna fare presto. Il Tavolo ha deciso di condividere la mia proposta di passaggio ad Anas della Istonia, avviando il relativo iter; tuttavia, tenuto conto dei tempi lunghi di una retrocessione ad Anas, incompatibili con l’urgenza da me rappresentata, il Tavolo ha anche deciso di avviare l’iter per la messa in sicurezza dell’intero viadotto, preordinato al reperimento di maggiori fondi.