Malati, lavoratori, disoccupati e cittadini tornano in piazza per il diritto alla salute: appuntamento martedì 19 novembre. Emilio Izzo, del Comitato ‘In seno al problema’: “Lotta senza tregua”. Intanto 24 sindaci pronti alla firma di un documento diretto al ministro Speranza


ISERNIA-CAMPOBASSO. Non si placa la protesta per la sanità pubblica vittima di tagli scriteriati a danno dei territori. Martedì prossimo, 19 novembre, il comitato ‘In Seno al problema’ con in testa Emilio Izzo, riporta la protesta dinanzi alla Giunta regionale. Partenza alle ore 9 da Isernia, in pullman, da piazza Tedeschi, “per protestare contro tutti per come stanno affrontando le questioni ospedali e sanità pubblica”. Una lotta per tentare di abbattere “logiche perverse, antisociali e vocate solo agli interessi di partiti e movimenti”. Izzo invita tutti alla protesta, malati, cittadini, disoccupati, chiunque se la senta, nel segno dell’obiettivo comune, il diritto alla salute: una protesta “senza tregua”, che abbraccerà anche il tema dei mancati pagamenti della mobilità in deroga agli aventi diritto.

“Diciamo sì al diritto alla salute e sì al diritto al lavoro”, tuona Izzo dal proprio profilo Facebook, proprio mentre il Movimento 5 Stelle, pochi giorni fa, ha annunciato la richiesta di un Consiglio monotematico sulla sanità in vista della prossima approvazione del nuovo Piano sanitario. Dal quale, secondo indiscrezioni mai smentite dai sempre più silenti commissari ad acta Angelo Giustini e Ida Grossi, discenderebbe un forte ridimensionamento dell’ospedale di Isernia, dal centro di Senologia, declassato a mero ambulatorio, alla Neurofisiopatologia e all’Oncologia, trasferite armi e bagagli a Campobasso, fino a Cardiologia, dove resta da capire quale possa essere il ruolo di Isernia nel disegno concepito dalla coppia d’oro – in termini stipendiali – Giustini e Grossi.

Intanto, i 24 sindaci dell’Ambito territoriale della provincia di Isernia, con in testa Giacomo d’Apollonio, si preparano – lunedì o martedì la data decisiva – alla firma del documento congiunto da inviare sul tavolo del ministro Speranza: chiedono un incontro urgente e il congelamento di tutti i provvedimenti di tagli prima che il nuovo Pos veda la luce. Prima che sia troppo tardi.

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