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Coronavirus, nuova ordinanza di Toma per evitare il contagio: ecco cosa fare per chi viaggia e torna in Molise

ULTERIORI MISURE PER LA PROFILASSI ED IL TRATTAMENTO DEI SOGGETTI CHE HANNO SOGGIORNATO NELLE AREE DELLA CINA OVVERO NEI COMUNI ITALIANI O NELLE REGIONI OVE È STATA DIMOSTRATA LA TRASMISSIONE LOCALE DEL VIRUS. Particolarmente importante questa sezione dell’ordinanza, vista la confusione che continua ad albergare tra chi viaggia ed è di ritorno in Molise. Ecco le istruzioni da seguire.

Chiunque abbia fatto ingresso in Italia negli ultimi 14 giorni – si legge testualmente nell’ordinanza di Toma – dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero nei Comuni italiani ove è stata dimostrata la trasmissione locale del virus (10 Comuni lombardi e 1 del Veneto, ma l’aggiornamento dell’elenco potrà essere conosciuto attraverso il sito istituzionale del Ministero della Salute e della Regione), ovvero i soggetti provenienti dalle regioni nelle quali risulta positiva almeno una persona o nelle quali vi è comunque un caso riconducibile al coronavirus, o ancora i soggetti che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni, ove giungano in Molise, per qualsiasi ragione, devono comunicare tale circostanza, entro le 24 ore, al proprio medico di medicina generale ovvero pediatra di libera scelta, ovvero ai numeri 0874.313000 e 0874.409000″.

Ricevuta la segnalazione dal soggetto interessato, medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o gli operatori che rispondono ai numeri 0874.313000 e 0874.409000, attivati dalla Regione dalle ore 08:00 alle ore 24:00 di tutti i giorni, comunicano il luogo di provenienza, le generalità e i recapiti della persona interessata ai Servizi di sanità pubblica territorialmente competente. L’operatore di sanità pubblica e/o i servizi di sanità pubblica territorialmente competenti provvedono, sulla base delle comunicazioni dirette o indirette succitate, alla prescrizione della permanenza domiciliare, secondo le modalità di seguito indicate:

a. Ricevuta la segnalazione, l’operatore di sanità pubblica contatta telefonicamente e assume informazioni, il più possibile dettagliate e documentate, sulle zone di soggiorno e sul percorso del viaggio effettuato nei 14 giorni precedenti ai fini di una adeguata valutazione del rischio di esposizione;
b. Accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, l’operatore di sanità pubblica informa dettagliatamente l’interessato sulle misure da adottare,
illustrandone le modalità e le finalità al fine di assicurare la massima adesione;
c. Accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario l’operatore di sanità pubblica informa inoltre il medico di medicina generale/pediatra di libera scelta da cui il soggetto è assistito anche ai fini dell’eventuale certificazione ai fini Inps;
d. In caso di necessità di certificazione ai fini Inps  per l’assenza dal lavoro, si procede a rilasciare una dichiarazione indirizzata a Inps, datore di lavoro e al medico di medicina generale/pediatra di libera  scelta in cui si dichiara che per motivi di sanità pubblica è stato posto in quarantena, specificando la data di inizio e fine.

L’operatore di sanità pubblica deve inoltre:
a. accertare l’assenza di febbre o altra sintomatologia del soggetto da porre in isolamento, nonché degli altri eventuali conviventi;
b. informare la persona circa i sintomi, le caratteristiche di contagiosità, le modalità di trasmissione della malattia, le misure da attuare per proteggere gli eventuali conviventi in caso di comparsa di sintomi:
c. informare la persona circa la necessità di misurare la temperatura corporea due volte al giorno (mattina e sera).

 Allo scopo di massimizzare l’efficacia del protocollo è indispensabile informare sul significato, le modalità e le finalità dell’isolamento domiciliare al fine di assicurare la massima adesione e l’applicazione delle seguenti misure:
a. mantenimento dello stato di isolamento per 14 giorni dall’ultima esposizione;
b. divieto di contatti sociali;
c. divieto di spostamenti e/o viaggi;
d. obbligo di rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza;

In caso di comparsa di sintomi la persona in sorveglianza deve: avvertire immediatamente il medico di medicina generale/pediatra di libera scelta e l’operatore di sanità pubblica; indossare la mascherina chirurgica (da fornire all’avvio del protocollo) e allontanarsi dagli altri conviventi; rimanere nella sua stanza con la porta chiusa garantendo un’adeguata ventilazione naturale, in attesa del trasferimento in ospedale.

MONITORAGGIO DELL’ISOLAMENTO. L’operatore di sanità pubblica provvede a contattare quotidianamente per avere notizie sulle condizioni di salute della persona in sorveglianza. In caso di comparsa di sintomatologia, dopo aver consultato il medico di medicina generale/pediatra di libera scelta, il medico di sanità pubblica procede secondo quanto previsto dalla
circolare 5443 del 22  febbraio 2020 del Ministero della Salute.

L’ordinanza di stasera fa salvi tutti i provvedimenti assunti in esecuzione della precedente, la n. 1 del 24 febbraio 2020, e ha validità fino a nuovo provvedimento.

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Pasquale

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