Coronavirus: incoraggianti i primi test sui macachi. Entro maggio i risultati su 550 volontari umani sani: se tutto fila liscio, prime dosi pronte in autunno
Ancora passi avanti per il vaccino che tutti attendono. Come riferito dal New York Times e rilanciato da Tgcom24, il vaccino studiato dall’azienda Advent-Irbm, di Pomezia, insieme con lo Jenner Institute della Oxford University mostra risultati incoraggianti non solo dalla sperimentazione sulle scimmie, ma anche sui primi 320 volontari a cui è stato somministrato. Da pochi giorni, infatti, sono partiti in Inghilterra i test accelerati su 550 volontari sani.
Sempre il NY Times parla di 6 macachi esposti ad alte dosi del virus e tutti rimasti in salute per i 28 giorni successivi. Le scimmie senza vaccino, invece, si sono ammalate. Ma la buona notizia risiede anche nell’accelerazione impressa: la Advent Irbm, infatti, rende noto che la partnership con l’università inglese è a un passo dall’accordo con la multinazionale AstraZeneca, che si occuperebbe dello sviluppo, della produzione e distribuzione del vaccino a livello mondiale secondo un modello no profit, cioè senza margini di profitto per la durata della pandemia.
I risultati di questa prima fase sui 550 volontari sono attesi entro maggio. In caso di esiti positivi, un primo stock del farmaco più desiderato al mondo potrebbe essere pronto entro la fine dell’autunno prossimo, se non anche prima, facendo così partire la vaccinazione sulle categorie più fragili.
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