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Coronavirus e burocrazia, affitta un jet per far arrivare le braccianti dalla Romania

Il vignaiolo Martin Foradori Hofstätter per settimane ha provato a far arrivare in Italia le sue lavoratrici, ma senza riuscirci: “Ho visto tanta ignoranza, ma mai come durante questa pandemia”


Per settimane ha provato, con tutti i mezzi, a far arrivare in Italia le sue otto storiche lavoratrici stagionali romene. Ma senza riuscirci. Per questo Martin Foradori Hofstätter, vignaiolo alla guida di una delle più importanti cantine dell’Alto Adige, quando ha capito che la burocrazia glielo avrebbe di fatto impedito, ha affittato un jet privato.

La vicenda che ha visto protagonista l’imprenditore è stata raccontata dal Corriere della Sera. “Ho visto tanta ignoranza – il commento del vignaiolo – ma mai come durante questa pandemia”.

La storia inizia al confine con l’Ungheria. L’Unione europea aveva dato il via libera ai corridoi verdi per far arrivare manodopera dall’Est. Viticoltori tedeschi e austriaci ne avevano già usufruito, iniziando subito a far lavorare gli esperti potatori. Ma nel caso del produttore di Tramin-Termeno, al confine ungherese le otto donne sono state fermate.

“Abbiamo cercato di risolvere il problema in ogni modo – racconta al Corriere -. Così dopo due settimane di telefonate, contatti con politici locali, di Roma e dell’Unione Europea, rappresentanti delle ambasciate, nonché intensi confronti con responsabili di associazioni di categoria, ci siamo visti costretti ad organizzare, in extremis, un jet privato dall’aeroporto di Bolzano a Cluj per portarle in Italia. Per questo periodo economico una spesa non indifferente e forse anche folle ma senza questo il futuro delle mie vigne sarebbe stato segnato. Non avevo alternative. Devo dire, tuttavia, che visti i prezzi, oserei dire da strozzini, dei pulmini a noleggio in questo periodo, il costo dell’aeromobile ha inciso poco di più sul trasporto”.

Spontanea a questo punto la domanda “Non c’era manodopera italiana disponibile?” . “Qualcuno potrebbe obiettare che mi sarei potuto rivolgere ai numerosi disoccupati presenti nel territorio — ha risposto il vignaiolo — ma non è così. Ci abbiamo anche provato ma chi abbiamo ingaggiato per fare una prova dopo due ore se ne è andato ‘perché il lavoro era troppo faticoso’!”. 

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