Dalle opposizioni la levata di scudi. Resta rovente il clima tra amministrazione e minoranze di palazzo San Francesco


ISERNIA. Nuova levata di scudi da parte delle opposizioni a palazzo San Francesco. In vista della seduta del Consiglio comunale di Isernia, convocata per questo pomeriggio in videoconferenza per discutere di modifiche temporanee al regolamento sul dehors, in 10 annunciano che non parteciperanno all’assise, per protesta.

“La situazione dell’andamento della pandemia Covid1-9, – scrivono così in una dura nota i consiglieri Mario Antonelli, Salvatore Azzolini, Francesca Bruno, Giovanni De Marco, Enzo Di Luozzo, Gianni Fantozzi, Rita Formichelli, Tiziana Pizzi, Vittoria Succi e Cosmo Tedeschi – in armonia con le disposizioni governative e le attività dei massimi organi assembleari democratici del nostro Stato, non giustifica affatto una videoconferenza di adunanza consiliare”.

E affondano: “Sono state ignorate le richieste del vicepresidente del Consiglio Giovancarmine Mancini al quale, illegittimamente, è stato negato l’accesso all’aula consiliare con grave pregiudizio dei diritti e delle garanzie delle opposizioni. Al di là dei contenuti e delle motivazioni – ancora la nota – si procede verso una imbarazzante quanto umiliante presa di distanza dal confronto democratico con le opposizioni da parte del signor sindaco e dei suoi alleati di governo”.

mancini giovancarmineGià il 21 maggio scorso, infatti, il vicepresidente dell’assise Mancini aveva avanzato, a mezzo pec, una richiesta di chiarimenti con la quale domandava se fossero state valutate “tutte le possibilità per poter procedere ad un consiglio comunale in presenza”, ritenendo ci fossero “spazi sufficienti per garantire il distanziamento” e proseguendo sul solco di altre amministrazione e del Parlamento. Nota alla quale, in assenza di riscontri, ha fatto seguito un nuovo sollecito nella giornata di ieri. Con istanza di Mancini per modificare il decreto del presidente del Consiglio e per consentire quantomeno a egli stessoe ai capirguppo la presenza in aula a garanzia dei diritti delle opposizioni. Ma nulla da fare.

Di qui la decisione muscolare di non partecipare alla videoconferenza, “peraltro convocata di fretta e furia, urgenza – concludono – altrettanto unilateralmente stabilita”. L’ennesimo strappo tra le parti è dunque consumato.

Anche il consigliere leghista Gianluca di Pasquale ha comunicato la sua assenza alla seduta, ma per ragioni professionali e non riconducibili all’azione dimostrativa.

 

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