Il ransomware si diffonde con una mail che invita a cliccare su un sito che imita quello della Federazione Ordini dei farmacisti. L’agenzia governativa di cybersicurezza: “Allertati i comparti di pertinenza”
Nel giorno in cui in Italia viene resa disponibile l’App Immuni per il tracciamento del Covid, la stessa viene attaccata da un virus. E all’emergenza sanitaria si aggiunge quella informatica.
Il virus in circolazione – spiega TgCom24 – si chiama ‘FuckUnicorn’ e diffonde un cosiddetto ransomware, ossia un virus che prende in ostaggio i dispositivi per poi chiede un riscatto, attraverso cui scaricare un file denominato Immuni. La diffusione avviene tramite una mail che invita a cliccare su un sito fasullo simile a quello del Fofi, la Federazione Ordini dei farmacisti italiani. Il nome del dominio scelto per clonare il sito dei farmacisti – spiega Agid-Cert, la struttura del Governo deputata alla cybersicurezza – è similare a quello reale, con la lettera “l” al posto della “i”, da fofi a fofl”.
Il ransomware scaricabile dal sito fake – si legge ancora – è rinominato “IMMUNI.exe”, una volta eseguito mostra un finto pannello di controllo con i risultati della contaminazione da Covid-19. Nel frattempo, il malware provvede a cifrare i file presenti sul sistema Windows della vittima e a rinominarli assegnando l’estensione “.fuckunicornhtrhrtjrjy”. Infine, mostra il classico file di testo con le istruzioni per il riscatto: il pagamento di 300 euro in bitcoin per liberare i file cifrati. Il Cert-Agid annuncia di aver “già allertato i comparti di pertinenza”.
E invita a evitare di scaricare file da mail non comprovate, come nella fattispecie FuckUnicorn. La app ufficiale, infatti, deve essere ancora testata e, quando sarà disponibile negli store, sarà svolta una campagna di lancio ufficiale per indicare le modalità di download.
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