Domenico D’Amico era rimasto schiacciato da un pallettizzatore nella fabbrica di Pozzilli lo scorso 13 giugno. L’8 luglio in programma l’esame tecnico in presenza del pm e dei consulenti di parte civile: quattro gli indagati per omicidio colposo


ISERNIA. Per fare luce su una morte assurda, a soli 23 anni, sarà necessaria una perizia sul macchinario che lo ha schiacciato. Si indaga per omicidio colposo dopo la tragica sorte toccata a Domenico D’Amico, 23enne di Bojano schiacciato da un pallettizzatore all’interno della fabbrica in cui lavorava, la Serioplast di Pozzilli. Quattro le persone iscritte sul registro degli indagati dal sostituto procuratore di Isernia Alessandro Iannitti, che sarà presente in prima persona, mercoledì 8 luglio alle ore 10, durante le operazioni peritali affidate lo scorso 24 giugno all’ingegnere Gerardo Mirabelli, di Mercato San Severino (Salerno).

In fabbrica, quel giorno, saranno presenti anche gli avvocati di parte civile, Quirino Mescia (per il padre di Domenico), Giuseppe Giglio (per la mamma), Vittorio Piccirillo per il fratello maggiorenne e Massimiliano Di Grezia per il fratello minorenne. Con loro, il consulente di parte, l’ingegnere Scipione di Roma. Due le perizie sul caso che finiranno sulla scrivania del pm: a metà settembre è atteso infatti l’esito dell’autopsia, affidata al dottor Massimiliano Guerriero di Campobasso.

Per la perizia sul macchinario, sequestrato a seguito dell’incidente costato la vita a Domenico, occorrerà invece attendere almeno 6 mesi. Dall’esame, si capirà se fosse in manutenzione o meno o se venisse regolarmente usato e, dunque, sia stato interessato da un malfunzionamento proprio durante l’utilizzo da parte del 23enne di Bojano. Domenico D’Amico, da quanto si apprende, si trovava in fabbrica il 13 giugno scorso, di sabato sera, a seguito di un cambio di turno: in circostanze regolari, non avrebbe dovuto essere al lavoro. Un cambiamento, insomma, risultato sfortunatamente fatale.