Commercio in affanno al tempo del Covid, proclamata la ‘serrata’ di protesta

L’iniziativa del neocostituito Comitato Commercianti Molisani programmata per il 16 novembre prossimo, data emblematica in cui si concentrano una serie di scadenze fiscali. Gli esercenti avanzano richieste alle istituzioni

CAMPOBASSO. “Senza di noi la città si spegne”: sotto questo slogano il neocostituito Comitato Commercianti Molisani proclama per il pomeriggio del prossimo 16 novembre la chiusura delle proprie attività commerciali. Una iniziativa per manifestare la situazione di disagio che vivono al tempo del Covid e la data scelta non è affatto causale: trattasi di una giornata emblematica in cui si concentrano una serie di versamenti fiscali.

“A causa del coprifuoco e della chiusura serale di bar e ristoranti, – recita una nota stampa atta a spiegare le ragioni della protesta – nella seconda metà del mese di ottobre le persone hanno cambiato inevitabilmente le loro abitudini e hanno manifestato una minore propensione all’acquisto. La chiusura alle 18.00 dei pubblici esercizi penalizza infatti i negozi al dettaglio:
• DIRETTAMENTE, in quanto limita gli spostamenti delle persone proprio in quegli orari che generalmente erano dedicati allo shopping;
• INDIRETTAMENTE, poiché limiti, regole e divieti di assembramento e di cerimonie hanno generato un drastico calo dei consumi”.

Dalle ragioni alle istanze. “Per quanto i commercianti siano stati fra i primi ad attivarsi per rendere i propri locali a norma nel rispetto dei protocolli anti-contagio, – prosegue il comunicato – il consistente calo degli introiti rende necessari i seguenti interventi da parte della Regione Molise:
1. Contributo a Fondo Perduto per compensare il costo degli affitti e/o della rata semestrale IMU 2020 nel caso di immobili di proprietà;
2. Abolizione di tutte le tasse regionali e comunali a carico delle aziende: sarà onere della Regione Molise l’eventuale ristoro del Comune in cui l’azienda ha il domicilio fiscale;
3. Finanziamenti a tassi agevolati con una quota preponderante a fondo perduto a carico della Regione: l’inoltro delle pratiche direttamente alle banche renderebbe più snelle le procedure e più veloce la erogazione;
4. Incentivi su nuove assunzioni al fine di sostenere i livelli occupazionali e non deprimere ulteriormente il tessuto socio-economico della nostra realtà”.

“È doveroso ricordare – conclude il Comitato – come la ‘desertificazione commerciale’ porti conseguenze che vanno ben oltre il danno economico: i negozi rappresentano da sempre un punto di aggregazione sociale dove poter vivere contatti umani instaurando una relazione di fiducia col commerciante.
La scomparsa delle botteghe colpisce in modo indiscriminato qualsivoglia cittadino in quanto porta con sé il degrado urbano dei centri abitati, fa deprezzare il valore del patrimonio immobiliare della città e nuoce alla qualità della vita delle persone. Senza di noi la città si spegne”.

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