Il messaggio del presidente della Provincia di Campobasso, alla vigilia della data che segna l’avvio dell’autonomia istituzionale, con la separazione dall’Abruzzo


CAMPOBASSO. Il presidente della Provincia di Campobasso, Francesco Roberti, ricorda la Legge Costituzionale 27 dicembre 1963, numero 3, modificazioni agli articoli 131 e 57 della Costituzione, che diede il via all’istituzione della Regione Molise (Gazzetta Ufficiale Serie Generale n° 3 del 4 gennaio 1964).  Le firme di Segni, Moro, Taviani e del Guardasigilli Reale sul dispositivo, che cambiò la storia del Molise, staccata dagli Abruzzi.

“Fu solo il primo atto di un percorso – questo il messaggio di Roberti – che condusse alla Legge n° 833 del 1965, con cui furono istituiti gli uffici territoriali, all’istituzione della Provincia di Isernia che si staccò da quella di Campobasso (3 marzo 1970), alle prime consultazioni regionali (7-8 giugno 1970) che videro trionfare la Democrazia Cristiana (52,08% dei consensi) e, infine, all’approvazione dello Statuto della Regione Molise (23 marzo 1971). In questo spaccato di storia si pongono l’identità territoriale e l’autonomia del Molise, che portarono benefici a tutto il territorio e ai suoi cittadini. Tra questi, l’istituzione dell’Università degli Studi del Molise, che ha consentito a migliaia di molisani di formarsi e dare un contributo alla propria terra”.

“La storia non deve essere cancellata e, oggi più che mai, l’autonomia del Molise va difesa a denti stretti. Le istituzioni molisane dovranno far fronte comune al cospetto del cosiddetto Regionalismo Differenziato, al fine che il DDL Boccia diventi un’opportunità per la nostra regione e non uno svantaggio. Il Molise, dunque, dovrà impegnarsi affinché i sistemi scolastico, fiscale, ambientale e turistico non siano svantaggiati rispetto alle regioni più grandi, promotrici di quella che rappresenterebbe una profonda modifica del nostro sistema costituzionalmente garantito. Difendere il Molise, le sue prerogative ed esigenze, vuol dire tutelare i cittadini”.

“È indubbio che la pandemia abbia colpito maggiormente la nostra regione, ma il post-emergenza sanitaria, così come abbiamo già visto l’estate scorsa, dovrà rappresentare un’opportunità per tutti. Noi già consapevoli, il territorio molisano ha stupito tutti coloro che vi hanno trascorso le proprie vacanze. Il Molise ha una costa meravigliosa, una montagna invidiata da molti, siti archeologici di pregio e inestimabile valore storico-culturale, castelli, paesaggi mozzafiato, borghi medievali, centri storici e altre mete dal pregiato valore artistico. Il 2020 ci ha insegnato come il Molise sia una terra da valorizzare e noi, da qui, dovremo partire”.

“Le istituzioni, insieme ai cittadini, dovranno affrontare, con coraggio, questa sfida: riportare il territorio ai fasti d’un tempo, quelli degli anni del boom economico anche per la ventesima regione d’Italia. Di primaria importanza, a questo scopo, sarà il ruolo anche delle Provincie e dei Comuni. Servirà l’impegno di tutti, perché “se vuoi arrivare primo, corri da solo; se vuoi arrivare lontano, cammina insieme. Molise, auguri. Con l’auspicio di un futuro radioso”.

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