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Maratona bilancio, al voto il Defr. Toma: dopo la guerra del Covid ripartiamo dalle macerie

Lo ha detto il governatore, illustrando gli interventi della Regione, per favorire la ripresa e sostenere imprese e lavoratori. Duri gli interventi dei consiglieri di opposizione


CAMPOBASSO. Un documento ‘strabico’, con un occhio rivolto al Molise, che soffre le conseguenze sanitarie ed economiche del Covid, e un occhio rivolto all’Europa.

Così il governatore del Molise Donato Toma ha definito il Defr, il Documento di economia e finanza regionale 2021/23, al voto oggi, nella prima delle tre sedute del Consiglio regionale dedicate all’approvazione del bilancio di previsione, che si concluderanno giovedì 29 aprile.

“Come dopo una guerra, in questo caso sanitaria, bisogna ripartire dalle macerie – ha detto Toma, concludendo il dibattito – a questo serve anche il Defr, che come in passato ha una ‘vision’ ma che, più che in passato, non può che puntare alla ripresa economica e produttiva del territorio”.

“Dobbiamo fornire risposte – ha aggiunto il governatore – a partire dal settore produttivo, visto che tante piccole e medie imprese rischiano di essere falcidiate dopo il Covid. Lo faremo anche con la riprogrammazione di fondi Fsc, guardando alle imprese e ai disoccupati, anche questi in aumento, da sostenere con la cassa integrazione e gli strumenti a sostegni del reddito”.

Nel suo intervento Toma ha fatto riferimento anche all’opportunità del Recovery plan, con i fondi per il Sud aumentati “grazie anche all’impegno del ministro Carfagna e della trattativa col Governo”, dal 34 al 40%. “E’ stato privilegiato il criterio della popolazione – ha concluso il presidente – che ovviamente avvantaggia il Nord, mentre servirebbero più risorse per il Mezzogiorno, per far restare i giovani al Sud”.

L’intervento di Toma è arrivato dopo gli interventi, durissimi, dei consiglieri di opposizione, che hanno fatto riferimento alle enormi cifre del passivo regionale, 500 milioni di euro, di cui 40 milioni su sanzioni e interessi su debiti previdenziali delle ex Asl.

E se il M5s ha fatto riferimento da una parte alla mancata inclusione nel Defr al ‘Next generation Eu’, con i 220 miliardi di investimento per l’Italia post Covid, il Pd ha contestata la scelta strategica di sviluppo individuata dalla maggioranza di centrodestra, facendo anche riferimento al progetto South beach di Montenero di Bisaccia.

Il voto sul Documento è previsto nel pomeriggio, dopo quello sugli emendamenti.

Carmen Sepede

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