No compatto delle opposizioni, mentre Iorio e Romagnuolo si sono sfilati, astenendosi dal voto
CAMPOBASSO. Ricostruire il Molise del dopo pandemia. Questo l’obiettivo del Defr, il Documento regionale di economia e finanza, votato questo pomeriggio dal Consiglio regionale, a maggioranza.
Sono stati 11 i voti favorevoli, 7 i contrari, quelli dei consiglieri del M5s e del Pd, con gli esponenti di Fratelli d’Italia Michele Iorio e Aida Romagnuolo che si sono ‘sfilati’ dalla maggioranza, astenendosi dal voto. E riconfermando la maggioranza a 11 a sostegno del governatore Toma.
Il voto nel primo dei tre giorni dedicati al bilancio, che si concluderanno giovedì con l’approvazione del documento di previsione 2021/23. Respinti, invece, gli emendamenti presentati da Cinque stelle e dem, con la seduta che prosegue con la questione dei debiti della Regione.
“Un lavoro carente ed estemporaneo – il giudizio senz’appello del M5s – perché non riesce ad accogliere le sfide che il Piano nazionale di ripresa e resilienza impone. Ma in fin dei conti non stupisce, visto che ancora non si conoscono i progetti che la Regione Molise ha presentato a Roma per il Pnrr”.
“Abbiamo provato ad attualizzare e dare spessore al Documento di economia – hanno aggiunto i Cinque stelle – Sulla transizione ecologica abbiamo proposto un nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti. Sulla cultura abbiamo proposto sostegni e risorse agli enti locali, di coinvolgere le associazioni culturali, ridefinire una nuova legge regionale sulla promozione culturale, promuovere gli archivi digitali, sostenere le imprese, le produzioni cinematografiche e audiovisive, i teatri, i musei, le biblioteche e gli enti dello spettacolo”.
“Giunta e maggioranza hanno bocciato tutto il pacchetto, come avevano deciso prima ancora di conoscerne i dettagli. Intanto continuano ad immaginare interventi senza pianificare, si fa riferimento al Piano strategico del turismo, ma non si fa nulla per impedire un maxi progetto sconcertante come quello previsto a Montenero di Bisaccia. Addirittura si annuncia l’intenzione di istituire una ‘Banca della Terra del Matese’, dimenticando che già esistono una legge regionale, un regolamento e un’Agenzia che si occupa appunto di Banca della Terra, istituita su proposta del M5s, con il contributo di associazioni e università. È solo un esempio – hanno concluso i consiglieri pentastellati – tra tanti di una Regione incapace di riconoscere il passato, di interpretare il presente e di guardare al futuro”.
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