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Toma a ‘Mi manda Rai tre’: ospedali non a norma. Si riparla della chiusura del Cardarelli

Le parole del governatore, che ha commentato la relazione dei Vigili del fuoco, con le carenze in materia di sicurezza sismica e antincendio. Ma parlare di chiusura è solo una provocazione. IL VIDEO


CAMPOBASSO. “Tutti gli ospedali molisani hanno carenze, sono stati costruiti in epoche lontane, quando le regole erano molto differenti, quindi andrebbero adeguati. Tanti non sono a norma, come l’ospedale Cardarelli, e in linea teorica andrebbero chiusi”.

Queste le parole del governatore e commissario alla Sanità, Donato Toma, intervenuto alla trasmissione televisiva ‘Mi manda Rai 3’, per parlare della situazione della sanità in Molise e dell’emergenza Covid. Subito il riferimento a una relazione dei vigili del fuoco sulle carenze degli ospedali del Molise, in materia di sicurezza sismica e antincendio e della situazione del Cardarelli.

“Se i vigili del fuoco lo ritengono – ha detto Toma rispondendo alle domande del conduttore Federico Ruffo – emettano un provvedimento di chiusura, se la legge lo consente, e noi opereremo. Per quanto mi riguarda non è nei miei compiti, non voglio commettere abuso d’ufficio”.

Sentito da isNews, il governatore spiega che una relazione dell’Università dell’Aquila del 2011 – ‘Analisi di vulnerabilità sismica e modello per la stima della vulnerabilità degli impianti tecnici degli edifici ospedalieri della Regione Molise’ – stabiliva la mancanza dei requisiti per i nosocomi della regione e prospettava tipologie di intervento e relativi costi. Esempio: per il Vietri di Larino si faceva riferimento ai costi sostenuti per l’adeguamento sismico delle strutture pubbliche in Molise a seguito del sisma del 2002 e ai costi previsti per la ricostruzione delle strutture private in Abruzzo. “Tenuto conto dell’azione sismica dei complessi ospedalieri, dell’isolamento sismico e del costo aggiuntivo dovuto alla presenza di impianti complessi – si legge nella relazione – si riporta il costo previsto per il corpo di fabbrica. Il costo stimato per l’adeguamento sismico è pari a circa 34,185 milioni di euro”.

“Se oggi costruisci – ha detto Toma – devi usare i requisiti delle normative attuali, ma tutti gli ospedali regionali sono stati costruiti prima del 2002, dunque vanno migliorati e dove possibile lo faremo. Le strade sono due: o si fa o l’adeguamento sismico – rifacimento e ricostruzione – oppure il miglioramento sismico, che consiste nell’apportare al fabbricato interventi di miglioria per renderlo più sicuro. Quando ho detto che dovrebbero essere i vigili del fuoco a chiudere il Cardarelli, se lo ritenessero opportuno – ha concluso – preciso a scanso di equivoci che la mia era solo una provocazione”. 

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