Pienone a Campitello, fila enorme sull’unico impianto aperto

Da Pianelle, a tre chilometri dalla stazione, in su, migliaia di turisti della domenica. La San Nicola è ancora chiusa. Ingorgo per accedere alle piste. La gente si gode comunque la neve e il sole.

di Maurizio Cavaliere

La potenza della neve quanto c’è il sole. Campitello Matese oggi fa segnare il pienone. Non come negli anni Ottanta, ma comunque tanti pullman e tanta gente, nonostante a conti fatti ci sia solo un impianto aperto.

Alle Pianelle, cioè a tre chilomenti dalla stazione (video qui in alto), e su a Campitello è un via vai di mezzi e turisti della domenica. Tutta gente a caccia di un diversivo in quesa fase di pandemia così complessa e dura da digerire. MIgliaia di presenze e file notevoli di sciatori all’imbocco della seggiovia Piana Lavarelle. La richiesta c’è, manca l’offerta. Contrariamente alle attese, non è aperta nemmeno la San Nicola. Quando (non si sa il giorno e il mese) riaprirà anche la seggiovia a 4 posti Del Caprio, quella che consente di raggungere le bellissime piste alte di Campitello, la stazione matesina tornerà a vivere ai suoi standard del passato. Forse. Ora è tutto un ‘chi si trova, para’ nella speranza di accontententare i clienti degli alberghi, gli sciatori veri e quelli della domenica, che, semplicemente, si divertono all’aria aperta, sulla neve. tra una discesa col bob, una passeggiata a cavallo, un giro in motoslitta e un panino bello carico, mentre il sole è a picco e qualcuno ne approfitta per ‘assumere’ robuste dosi di vitamina D. Senza dimenticare chi, all’ora di punta, ciaspole ai piedi, ‘galleggia’ su atmosferici pendii e sentieri.

E’ questo il presente di Campitello Matese. Si vive alla giornata. E quella di oggi è stata ok. Del resto con tanta neve e con il sole che ride, tutte le stazioni invernali, soprattutto quelle realmente organizzate, stanno andando forte. Talmente forte che a Roccaraso in tanti sono stati costretti a rinunciare alla sciata del weekend. Troppa gente per prendere gli impianti, troppo caos. Un rischio eccessivo in tempo di Covid. Paradossi di questi giorni in cui oltre che le mezze stagioni non ci sono più nemmeno le mezze misure.

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