Per il figlio solo sangue no-vax, ma il giudice si oppone alla famiglia: la salute del bimbo prima di tutto

Il tribunale accoglie il ricorso dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna che intende operare il piccolo paziente affetto da cardiopatia, sottoponendolo se necessario a trasfusioni anche da parte di donatori vaccinati contro il Covid. La famiglia, per motivi religiosi, rifiutava tale eventualità. Non si esclude l’impugnativa

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MODENA/BOLOGNA. Svolta nella vicenda del piccolo affetto da cardiopatia e necessitante di un intervento chirurgico, la cui famiglia si opponeva alle trasfusioni con sangue di soggetti vaccinati contro il Covid.
Il giudice tutelare di Modena ha accolto il ricorso dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, che ha sostenuto la necessità di operare con urgenza il piccolo, ribadendo la sicurezza dei protocolli.

A confermare la notizia – scrive TgCom24 – proprio l’avvocato difensore dei genitori, Ugo Bertaglia. Il giudice avrebbe, in sostanza, ritenuto che le garanzie fornite dai sanitari sono tali da poter superare l’obiezione dei familiari del giovanissimo paziente, che per motivi religiosi vogliono sangue no-vax.

Il legale ha spiegato che i suoi assistiti non hanno “mai negato il consenso all’intervento e lo hanno ribadito al giudice tutelare” che li ha sentiti in udienza. Ma hanno chiesto “per motivi di carattere religioso” che il sangue della trasfusione venisse da soggetti non vaccinati. Ora l’avvocato valuterà se impugnare la decisione del giudice.

 

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