HomeEVIDENZASanità che cambia, anche in Molise la casa diventerà luogo di assistenza

Sanità che cambia, anche in Molise la casa diventerà luogo di assistenza

I numerosi servizi di telemedicina assumeranno un ruolo centrale nel sistema sanitario regionale. Televisita, teleconsulto medico, teleconsulenza medico-sanitaria, teleassistenza, telerefertazione o teleriabilitazione: indicate le linee guida con un decreto commissariale. Particolare attenzione per i 12mila molisani che presentano una condizione di salute cronica complessa. Elencati i requisiti minimi


di Maurizio Cavaliere

CAMPOBASSO. Cambia la sanità in Italia e nel mondo. Persino in Gran Bretagna il sistema sanitario pubblico è in crisi nera. Un quadro globale difficile, in cui anche il Molise si ricalibra su dinamiche più efficaci e tempestive, strizzando l’occhio alla medicina territoriale e alla telemedicina.

Gli strumenti operativi e di programmazione convergono verso un approccio rinnovato. Anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza individua la telemedicina quale strumento per la domiciliarità delle cure, eleggendo la casa come luogo di assistenza, sfruttando la domotica, la digitalizzazione delle informazioni e il coordinamento degli interventi per consentire al paziente di scegliere il canale più utile ed efficace.

Così, mentre il Pnrr individua nella rete di prossimità il canale sul quale plasmare la nuova sanità e stanzia risorse per la digitalizzazione e le grandi apparecchiature, e mentre la programmazione regionale, sulla base di quanto previsto dal Programma Operativo 2019-2021, cerca di completare la strategia e le azioni necessarie per facilitare l’integrazione ospedale-territorio, il presidente Donato Toma lavora per produrre il documento strategico per la realizzazione delle “Linee di indirizzo operative per la gestione dei Servizi di Telemedicina” per la Regione Molise.

È di due giorni fa l’approvazione da parte di Toma, nella sua funzione commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario nella Regione Molise, del decreto che definisce il suddetto provvedimento, contestualmente trasmesso al ministero della Salute e a quello dell’Economia e delle finanze.

Il disegno delle linee guida per la gestione dei servizi di Telemedicina si inquadra in un momento storico particolare, ovvero nella fase in cui si prova a ripianare i debiti causati dalle gestioni precedenti, e mentre dall’Europa arrivano enormi risorse per compensare i guai ulteriori causati dalla pandemia da Covid-19.

In questo quadro il Molise resta una regione mignon (meno di 300mila residenti) che ha pagato fortissimo dazio alla politica dei tagli dovuta a numeri risibili e spalmati su un territorio difficile, per via dei suoi numerosi paesini in via di spopolamento, molti dei quali montani.

Di questi 300mila circa, 171mila vivono una condizione di salute buona (o apparentemente sana), 117mila presentano un quadro clinico cronico semplice e 12mila presentano una condizione cronica complessa (dato aggiornato al 2020).

Ecco quindi che la telemedicina rappresenta una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria importante per il nostro territorio, purché però sia attuata tramite il ricorso a tecnologie innovative, in particolare alle Information and Communication Technologies (ICT), in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovino nella stessa località.

La telemedicina deve ottemperare a tutti i diritti e gli obblighi propri di qualsiasi atto sanitario. Non può e non deve sostituire la medicina che si realizza attraverso il contatto diretto fra paziente e medico.

L’utilizzo di strumenti di ICT per il trattamento d’informazioni sanitarie o la condivisione on line di dati e/o informazioni sanitarie non costituisce servizio di Telemedicina. In ragione dell’esperienza scaturita dall’emergenza Covid-19, poi, la Regione Molise vuole garantire e potenziare il servizio sanitario anche sotto questo punto di vista per assicurare la possibilità di erogare servizi di assistenza sanitaria a distanza.

Attraverso la telemedicina, le strutture territoriali (ospedali di comunità, case di comunità, ventrali operative territoriali) assumono ancor più centralità nella rete dei servizi sanitari regionali, fornendo sostegno al miglioramento della qualità di vita, della sanità e della salute per i cittadini molisani. Anche in ragione della prossima attivazione delle tre centrali operative territoriali distrettuali (Cot), la telemedicina favorisce il coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali, implementate nel piano regionale. Le Cot svolgono funzioni in raccordo con tutti i servizi e con il sistema di emergenza-urgenza, anche mediante strumenti informativi e di telemedicina.

La telemedicina ha inoltre un notevole impatto socio-economico che si esplica non solo in un potenziale contenimento della spesa sanitaria, ma anche in un contributo significativo all’economia sanitaria.

L’attivazione degli strumenti di telemedicina, quali la televisita, il teleconsulto medico, la teleconsulenza medico sanitaria, la teleassistenza, la telerefertazione o la teleriabilitazione, costituiscono una reale opportunità di strutturazione di modelli di gestione integrati, in grado di rispondere sia alle necessità di sistema sia, in un’ottica di medicina d’iniziativa, a quelle individuali del singolo assistito, così come previsto anche dal “Patto per la Salute 2019-2021”, con particolare riferimento alla gestione della cronicità. Il Piano nazionale della cronicità, infatti, afferma l’importanza dell’uso delle tecnologie della sanità digitale, e in particolare la telemedicina e la teleassistenza, per favorire i processi di presa in carico del paziente cronico, consentendo una migliore gestione domiciliare della persona.

La Regione Molise ha dunque l’obiettivo di adottare e potenziare misure che permettano di irrobustire il sistema in ambito sanitario e socio–sanitario, riconducendole ad un’unica piattaforma regionale in grado di gestire le prestazioni di telemedicina in totale integrazione con la ‘galassia’ regionale dei sistemi gestionali in una visione sistemica e integrata.

Attraverso la logica hub-spoke, in questo particolare settore, si possono prevedere: la trasmissione dei tracciati ECG ai centri hub cardiologici per refertazione o second opinion; la trasmissione dei parametri vitali rilevati sulle ambulanze alle unità di Pronto Soccorso per anticipo del monitoraggio paziente; la trasmissione di immagini da Pronto Soccorso a Stroke-unit per indicazione terapeutica; il teleconsulto con trasmissione immagini, rilevazioni continue da sensori con tracciati diagnostici, dati sanitari, videochiamata tra operatori; la televisita specialistica tra Unità di Pronto Soccorso di differenti presidi ospedalieri. I servizi di Telemedicina, insomma, in grado di erogare prestazioni e trasferire informazioni sanitarie senza far muovere il paziente.

Pertanto, la Regione Molise, tra gli obiettivi da perseguire, riconosce la necessità d’implementare l’utilizzo di strumenti di telemedicina quali mezzi per favorire un migliore livello di interazione fra territorio e strutture di riferimento, riducendo la necessità di spostamento di pazienti fragili e spesso anziani.

Ci sono dei requisiti minimi da garantire. Così come indicato dall’Accordo Stato-Regioni, del 17/12/2020 “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina”, per realizzare un servizio in grado di offrire prestazioni sanitarie a distanza, devono essere verificati i seguenti requisiti minimi: presenza di una rete di collegamento sempre disponibile tra medici e pazienti; possibilità di accesso ad un portale web dedicato, a cui i medici fanno riferimento per gestire i pazienti loro assegnati; creazione di un’interfaccia per i pazienti semplice e intuitiva, che permetta un login con verifica dell’identità; compatibilità con il GDPR per il trattamento dei dati personali sensibili; possibilità per operatori e pazienti di potersi connettere al sistema con qualsiasi dispositivo o strumento digitale a disposizione; certificazione dell’hardware e del software, come dispositivi medici, idonei alla tipologia di prestazioni che si intendono effettuare in telemedicina.

In prospettiva, in considerazione della nuova organizzazione prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, le attività di telemedicina verranno gestite e coordinate dalla Centrale operativa territoriale distrettuale (in tutta Italia se ne prevedono almeno 600, tre quelle previste in Molise).

Nel caso in cui il paziente fosse impossibilitato ad accedere al servizio di telemedicina, le prestazioni di cui necessita dovranno essere garantite presso le strutture territoriali dell’Azienda sanitaria regionale Asrem (casa della comunità, case della salute, ospedali di comunità) dove, tramite il supporto dell’infermiere di comunità, potrà essere assicurata anche la fruizione a distanza. Tutto nuovo, tutto integrato. Occasione per ritrovarsi quanto meno sul piano organizzativo e delle risposte essenziali ai cittadini di qualsiasi zona del Molise. Per farlo occorrerà investire tanto nell’innovazione e nelle strumentazioni, aspetto per il quale la sanità regionale è stata spesso in deficit, ma proprio in questo ambito è in arrivo il salvagente dei fondi Pnrr che, per il 20 per cento del totale, andranno a finanziare la transizione digitale. I fondi prevedono altresì una dotazione importante per l’acquisto di strumentazioni, alcune delle quali (particolari tipi di tomografi, risonanza magnetica e angiografi) sfiorano singolarmente il costo di 1 milione di euro. Strumentazioni che il Molise pretende in numero crescente e sufficiente.

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