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L’Aiop nel mirino del Forum: “Ecco perché la sanità privata rappresenta un peso”

Continua il botta e risposta scaturito a seguito delle dichiarazioni in Consiglio comunale del sindaco di Isernia Castrataro


ISERNIA. Si anima la discussione sulla sanità privata che si è generata a seguito delle dichiarazioni del sindaco di Isernia Piero Castrataro e che ha visto una dura replica dell’Aiop.

Nel dibattito si registra la presa di posizione del Forum per la difesa della sanità pubblica di qualità del Molise, che contesta quanto dichiarato dall’Associazione italiana ospedalità privata. “In merito alle tesi sostenute dall’Aiop – evidenzia il Forum – vanno fatte alcune precisazioni. La regione Molise cede il 43% dei suoi posti pubblici a privati convenzionati. Molti di questi posti vengono utilizzati per pazienti provenienti da altre regioni. Ciò determina una mobilità attiva i cui vantaggi vanno solo a quei privati che gestiscono i posti pubblici. Nello stesso tempo vengono sottratti posti letto e servizi ai cittadini molisani che sono costretti, per queste scelte di privatizzazione, ad andare fuori regione. Ciò determina una mobilità passiva di 80 milioni, tutti a carico della regione Molise con conseguente penalizzazione economica della sola parte pubblica del sistema sanitario. Quindi, la mobilità attiva della Regione avviene con posti pubblici ceduti a privati i cui profitti vanno ai privati, mentre la mobilità passiva si genera per mancanza di posti letto nel pubblico ed i costi di detta mobilità passiva sono esclusivamente del pubblico. Inoltre la Regione Molise anticipa ai privati gli emolumenti delle prestazioni effettuate per pazienti provenienti da altre regioni, liquidandoli in pochi mesi. Le regioni di provenienza dei pazienti, invece, liquidano le prestazioni effettuate, a rimborso della regione Molise che le ha anticipate, dopo circa due anni, ma spesso si entra in lunghi contenziosi e non tutto viene recuperato. L’anticipo di spesa fatto dalla regione Molise viene messo a bilancio e costituisce una voce importante del debito. La regione Molise è in commissariamento per il suo debito da 13 anni. Nonostante abbia chiuso ospedali, servizi, ridotto il personale, il debito permane. Sarebbe interessante conoscere al riguardo l’opinione dell’Aiop che si limita a dire “cercate altrove le ragioni del debito”. A meno che non sia diventato possibile andare e tornare dall’aldilà e l’altrove non sia una dimensione metafisica che genera conti e quantità fisiche, davvero non si comprende dove esso risieda nella teoria sostenuta dall’Aiop.

E’ il caso di ricordare che lo stesso direttore della Asrem Gennaro Sosto, poco prima di lasciare l’incarico nel 2019, dichiarò che la mobilità e le relative modalità di pagamento rendevano il debito sanitario strutturale. Come è utile anche ricordare gli accadimenti politici degli ultimi anni, a partire dalla puntuale ricostruzione della situazione sanitaria da parte del Consigliere Andrea Greco in un Consiglio regionale, conclusosi con una mozione (evitare i pagamenti a due mesi per pazienti di altre regioni), passando per le vicende relative all’extrabudget, il cui pagamento era stato escluso dal commissario Angelo Giustini nel rinnovo delle convenzioni secondo quanto stabilito dalla legge (secondo la Corte dei Conti si tratta di circa 25 milioni l’anno incassati indebitamente dai privati e quindi indebitamente pagati dalla regione Molise). I privati accreditati non solo non hanno firmato le nuove convenzioni, ma hanno anche prodotto ricorso al TAR. Contemporaneamente le onorevoli Tartaglione di FI e Occhionero di Italia Viva proposero in Parlamento due emendamenti che annullassero il divieto di extrabudget per le prestazioni extraregionali da privati. Fortunatamente l’onorevole Testamento si impegnò per impedirlo e riuscì a spuntarla.

Al di là dei conti che non tornano e dei fumosi vantaggi sostenuti dall’Aiop, a costoro vorremmo chiedere come mai questa commistione virtuosa tra sanità pubblica e privata si realizzi in Italia, mentre in altri paesi il pubblico fa il pubblico e il privato è realmente privato.

E ad una certa parte sindacale, che brandisce la difesa dei lavoratori nella sanità privata come una spada di Damocle, vorremmo chiedere se è giusto ciò che avviene in Italia per le retribuzioni del personale sanitario ( soprattutto paramedico), dal momento che, a parità di prestazioni ( anzi con minori difese sindacali), i dipendenti del privato sanitario hanno contratti e retribuzioni peggiori rispetto ai dipendenti pubblici.

A proposito dell’ultima parte dell’articolo che stiamo commentando, e per concludere: dove riposano esattamente lo ‘spirito costruttivo e l’onestà intellettuale’ dell’Aiop quando auspica la costruzione di un nuovo ospedale?

Forse lo scontro tra sanità pubblica e privata, di fatto esistente e, anzi, sempre più aspro, non è riconducibile ad una strumentalizzazione ideologica, come afferma l’Aiop, ma ad una reale insostenibilità della sanità così come si sta delineando. E forse per questo vengono attaccati quei sindaci che, avendo preso coscienza della gravità dei fatti e del pericolo per le proprie popolazioni, hanno cominciato a fare domande scomode e a pretendere di far sentire la loro voce.

Deborah

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