Il Presidente della Regione ha visitato una stalla a Ururi: “Volevo incontrare i carristi e verificare lo stato e il mantenimento di buoi e cavalli. Sono stato tra i proponenti della Legge a tutela del benessere degli animali e oggi sono felice per la ripartenza dei tre eventi di Ururi, San Martino in Pensilis e Portocannone. C’è tanta voglia di fare le cose nel miglior modo possibile”.


Mentre il Covid non vuole allentare la morsa, con l’imminente termine dello stato di emergenza le comunità molisane preparano il ritorno alla vita e alle manifestazioni di primavera che, per due anni,  sono state bloccate.

Tra i primi paesi a ripartire ci sono quelli coinvolti dalle carresi, patrimonio storico e culturale che rappresenta il massimo in termini di identità e valorizzazione del territorio nei Comuni coinvolti, che sono San Martino in Pensilis (carrese il 30 aprile), Ururi (3 maggio) e Portocannone (6 giugno).

L’attesa è enorme, perché negli ultimi quattro anni (complice lo stop del 2018 per motivi di sicurezza) le carresi si sono corse sono una volta (2019). Oltre ai blitz dei Nas (con sequestri e rinvii a giudizio) che hanno gettato una lunga ombra sulle modalità di addestramento degli animali e sul doping praticato sugli stessi quadrupedi, c’era stata, proprio nel 2018, la tragica morte di un anziano molisano, originario di Nuova Cliternia, travolto da un cavallo, e poi investito da un carro, mentre assisteva alla carrese di Chieuti.

Sono stati insomma anni bui, tra lutti e processi per le corse dei carri, ma, stante la volontà di ripristinare una tradizione secolare, che aveva evidentemente bisogno di rinnovarsi e di rientrare nei confini della liceità e del buonsenso, tutto riprenderà, seguendo le norme, tra poco più di un mese.

La visita di sabato scorso da parte del Presidente della Regione Donato Toma ai carristi di Ururi rappresenta il manifesto di una volontà chiara di istituzioni e comunità: ripartire con le carresi che, ricordiamo, hanno un significato che va oltre il mero evento in cui si intrecciano folklore e religione. Sono puro coinvolgimento emotivo.

“Ho visitato una stalla (quella della squadra dei Giovani, ndr) dove sono tenuti gli animali. Mai mi era capitato. Sono rimasto colpito dall’entusiasmo di tutti i carristi e degli altri abitanti di Ururi che ho incontrato – ha detto Donato Toma – Dopo tanti problemi e rinvii, ho ritenuto giusto verificare di persona la situazione, la condizione degli animali e percepire gli umori della gente. Nello scrupoloso rispetto di tutte le regole e novità previste, soprattutto quelle attinenti alla custodia e cura degli animali, è adesso opportuno ripartire di slancio, perché le carresi sono parte integrante della nostra identità di molisani. Per tre comunità molisane sono giorni importanti, di puntuale organizzazione e di rinascita. Ricominciamo insieme, quindi, salvo imprevisti, naturalmente, che di questi tempi sono sempre possibili” ha concluso Toma che fu tra i proponenti della Legge regionale, approvata tre anni fa, che andava a modificare l’articolo 2 della Legge regionale del 26 marzo 2015, n- 15, su “Manifestazioni storico-culturali e tutela del benessere animale”. Venne infatti aggiunto il comma 4-bis con questo testo: “Qualora, considerate la lunghezza e le caratteristiche del percorso, non sia possibile o conveniente ricoprire il tracciato di cui al comma 4, deve, comunque, essere assicurato il benessere degli animali con idonea ferratura atta ad attutire i colpi degli zoccolo ed evitare il rischio di scivolamento, e con la previsione del cambio degli animali secondo il regolamento di cui all’articolo 2-bis”.

A Ururi si lavora perché l’evento si svolga nel miglior modo possibile. “Adotteremo tutte le misure di sicurezza e predisporremo un piano Covid, verificando quotidianamente la situazione, tenendo anche presente che il 31 marzo terminerà lo stato di emergenza – dice il vice sindaco di Ururi, Emiliano Plescia – Teniamo tantissimo a questa manifestazione che è oggetto di importanti sforzi amministrativi e turistici. La carrese porta in paese diverse migliaia di persone”.

La manifestazione rientra nell’ambito degli tradizioni che incarnano una rievocazione storica, finanziati anche da un Fondo nazionale che restituisce in parte la somma spesa dal Comune per tutta l’organizzazione. In questi giorni in paese gira una troupe di Geo & Geo che ha puntato le telecamere soprattutto sulla preparazione del grande evento. Non c’è ancora una data riguardo alla trasmissione del servizio. Nel frattempo il Comune di Ururi lavora affinché possano arrivare tutte le autorizzazioni necessarie per poter effettuare le prove, nel tratto iniziale del percorso (partenza tradizionale fissata al confine con la premiata azienda agricola di Marina Colonna, quella che produce uno degli oli più rinomati e nobili della regione. Che sia di buon auspicio, che fili tutto liscio come l’ottimo olio Colonna. (mc)