di Pietro Ranieri
ISERNIA. Abdurraziq Ekhiarbig è reporter e giornalista a Kabul, dov’era specializzato nel raccontare le condizioni delle donne nel Paese. Per il suo lavoro ha subito minacce da diversi gruppi terroristici. Il suo drammatico racconto è stato uno dei momenti più emozionanti del convegno organizzato a Isernia dall’Ordine dei Giornalisti del Molise venerdì 6 maggio. Tra gli ospiti dell’incontro – incentrato sulle regole della deontologia giornalistica fissate nella Carta di Roma a tutela dei migranti e sul giornalismo di guerra – oltre al presidente regionale Vincenzo Cimino, il generale Giuseppe Morabito, membro del direttorio Nato Foundation, il prefetto di Isernia Gabriella Faramondi, l’onorevole Rosa Alba Testamento, il giornalista molisano nonchè inviato di guerra Roberto Colella e la dottoressa Luciana Petrocelli, referente del Sai di Castel Del Giudice. L’evento è stato moderato da Vincenzo Ciccone.
“Nel mio Paese ho lasciato tutto, ho lasciato la mia famiglia, il mio lavoro, i miei amici. I nostri 20 anni di sacrifici sono tornati a zero. La libertà di espressione e il giornalismo sono morti in Afghanistan”, ha spiegato Ekhiarbig con amarezza nell’intervista che ha concesso a isNews. “Ho visto molti colleghi morire in tutto l’Afghanistan. Ma nonostante ciò, ho scelto di fare questo mestiere per essere la voce del popolo. Perché il giornalismo è questo: dare voce a chi non ne ha”.
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