di Maurizio Cavaliere
Il Campobasso ci crede, mentre i tifosi sperano. Dopo la batosta della Covisoc e conseguente bocciatura dell’iscrizione al prossimo torneo di lega pro, il club di corso Vittorio Emanuele II lavora per vincere il suo scudetto pre campionato. Già, perché così come si sono messe le cose, sarebbe una vittoria enorme se uno degli organi giudicanti da qui a meno di un mese decidesse di riammettere i lupi nel girone C.
La società non cede di un millimetro, tutto continuerà secondo programma, anche se sul raduno confermato tra una settimana non ci sono certezze come alcuni giorni fa. Trapela un certo ottimismo in casa rossoblù, non in ottica Consiglio federale dell’8 luglio, quando, non essendovi inadempimenti da saldare (pensiamo al mancato deposito di una fideiussione o ad altri versamenti non corrisposti) in molti si attendono la bocciatura pure del ricorso. A quel punto il Campobasso si affiderebbe al Coni per rientrare nei ranghi della serie C. Il Coni si pronuncerebbe, su nuovo ricorso dei lupi, tra il 15 e il 18 luglio. Lì ci sarebbero maggiori chance per i rossoblù che avrebbero infine un’altra possibilità, al Tar, nei giorni successivi.
Date e ottimismo a parte, nessuno può sapere come andrà a finire questa delicata partita che mette i brividi addosso ai tifosi e anche al patron dei lupi Mario Gesuè.
La tranquillità che anche i supporter percepivano nei giorni precedenti al pronunciamento della Covisoc si è purtroppo sgretolata venerdì sera: la questione è piuttosto ingarbugliata sul piano normativo.
La Covisoc avrebbe contestato al Campobasso la rateizzazione dei debiti fiscali (Iva) consessa dal governo alle aziende nel difficile momento del Covid. Il Campobasso ha rateizzato i propri debiti fiscali, a quanto pare, probabilmente anche con il beneplacito dell’Agenzia delle Entrate. La società avrebbe nei propri cassetti un documento dell’Agenzia delle Entrate che accoglierebbe questo tipo di rateizzazione. Ma usiamo il condizionale.
Secondo quanto trapela ufficiosamente dal club la Covisoc non avrebbe ammesso questa rateizzazione così come disposta dal Governo nazionale in piena pandemia.
Altri, però, sostengono che ci sarebbe stato un mero ritardo nel pagamento di 60mila euro (cosa ben diversa) sempre relativo ai debiti di cui sopra. E poi c’è da evidenziare questa sinistra contraddizione: per la società non ci sono indici di mancanza di liquidità, per la Covisoc invece sì. Ma allora c’è o meno, in questa fase del procedimento, l’asserita carenza di alcuni criteri legali economico-finanziari per l’ottenimento della Licenza Nazionale?
In questo clima di incertezza, che ha messo di malumore parte della tifoseria, c’è la certezza che un danno è stato fatto. Come fare il mercato se sulla testa della società incombe la spada di Damocle della mancata iscrizione al campionato? E gli sponsor, che sono tanti e danarosi, una vera manna dal cielo per il club, che dicono? E se l’inizio del ritiro vero e proprio dovesse slittare? La paura di alcuni è che poi possa esserci sotto qualcosa di più grande. Questo, al momento, sarebbe da escludere ma i timori del tifo sono più che comprensibili.
Saranno giorni caldissimi quelli che ci avvicineranno alla probabile doppia decisione (prima il Consiglio federale della Figc, poi il Coni, ultimo grado di giustizia sportiva). A proposito del Collegio di Garanzia del massimo ente sportivo italiano, l’anno scorso questa sorta di ‘Cassazione’ della giustizia sportiva riammise la Paganese dopo la doppia bocciatura Covisoc-Figc. Paganese che nel 2016 riuscì a rientrare addirittura dalla finestra, neanche dalla porta di servizio. Fu infatti il Tar, organo extra sportivo, a riportare la società ligurina in Lega Pro. Speriamo che il Lupo non sia costretto ad arrivarci, speriamo che, se la questione dovesse essere effettivamente di interpretazione di un criterio, possano alla fine prevalere la buona fede di un club che finora non ha sbagliato nulle e il buonsenso. La società aveva annunciato una conferenza stampa che per ora non ci sarà, forse se ne riparlerà nel fine settimana o più in là. Parleranno probabilmente gli avvocati, i giocatori di questo difficile match, probabilmente da tripla.
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