Sanità, il Consiglio regionale sfiducia Florenzano: maggioranza ancora sotto

Nove i voti a favore della mozione presentata dai Cinque Stelle, che trovano l’appoggio di Pd, Iorio e Romagnuolo. Otto gli astenuti nel centrodestra: un ulteriore segnale di insoddisfazione per la gestione Asrem


CAMPOBASSO. Secca débâcle in Consiglio regionale per la maggioranza sulla mozione presentata oggi dal Movimento Cinque Stelle per la ‘Verifica della gestione sanitaria Asrem’, e per estensione quindi nei confronti del direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano. La mozione è passata con i 9 voti favorevoli di Fanelli, Greco, Manzo, Primiani, Fontana, De Chirico, Nola, Iorio e Romagnuolo. Tra i banchi del centrodestra sono invece 8 gli astenuti.

Per l’assise regionale, dunque, il vertice Asrem va rimosso dal suo incarico: solo un indirizzo, certo, ma pur sempre un segnale molto chiaro. Insoddisfazione generale rafforzata anche dagli astenuti tra i banchi della maggioranza. Ora spetterà al governatore e commissario ad acta Donato Toma prendere le decisioni che riterrà opportune.

È stato il capogruppo M5S Andrea Greco ad accendere i riflettori sulle spese e sugli appalti affidati dall’Asrem. Spese, considerate troppo elevate, che vanno dai 136mila euro all’anno per la manutenzione dei giardini negli ospedali di Isernia e Venafro (dove “c’è una striscia di asfalto e qualche pezzo di verde”, sottolinea il consigliere) ai costi sostenuti durante la pandemia per la sanificazione degli ambienti nell’ospedale Cardarelli di Campobasso. “Il contratto valeva inizialmente circa 140mila euro, l’Asrem alla fine ha liquidato alla ditta incaricata 4 milioni e 600mila euro”, denuncia Greco. “Se n’è accorto il collega Primiani che ha studiato a fondo i documenti”.

“Per un appalto da 4 milioni e 600mila euro ci vorrebbe una gara di livello europeo. La sanificazione degli ambienti di un ospedale – commenta il capogruppo pentastellato – ha un costo superiore alla gestione complessiva del Santissimo Rosario di Venafro, del Vietri di Larino o del Caracciolo di Agnone”. Sostanzialmente, per Greco “ci sono degli sprechi: ormai interi pacchetti di servizi si affidano ai privati. Se abbiamo 80 milioni di mobilità passiva – continua – vuol dire che esistono prestazioni richieste dai molisani e che non siamo in grado di erogare ai cittadini”.

Il governatore-commissario Toma era intanto intervenuto sulla questione, parlando di “pupulismo becero” e attaccando uno dei suoi primi oppositori nel centrodestra: Michele Iorio. “Se il rimandato a settembre viene qui in Consiglio regionale e pontifica mi viene qualche dubbio, ma le responsabilità di questa situazione non sono solo dell’attuale presidente”, ha deetto Toma. 

In ultimo Gianluca Cefaratti di Orgoglio Molise, lista che faceva riferimento all’europarlamentare Aldo Patriciello, ha chiesto lumi sulla Torre Covid: “Che fine ha fatto? Si farà, non si farà?”, sottolineando poi altri fallimenti nella gestione sanitaria regionale come la mancata attivazione del fascicolo sanitario elettronico e i vari problemi del Serd.

Pietro

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