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Dalla mappatura emerge anche che diverse sedi sono prive connessione internet e i pc non sempre funzionano. Le iniziative dell’Asrem per risolvere le criticità e l’intervento della capogruppo regionale del Pd Micaela Fanelli


CAMPOBASSO/ISERNIA. Sedi poco sicure, in alcuni casi senza connessione internet e con i pc che non sempre funzionano. Questo in estrema sintesi le condizioni in cui versano molte delle postazioni di Continuità assistenziale in Molise.

Il quadro, come riporta l’Ansa, è stato tracciato dalla ‘Guida alle guardie mediche’, realizzata e pubblicata a luglio 2022 dalla commissione Giovani dell’Ordine dei medici di Campobasso dove è contenuta una mappatura dei luoghi e delle caratteristiche di tutti i punti di guardia medica. Diverse sedi sono prive di strutture di sicurezza, in altre la connessione internet non è presente, pc e stampanti non sono funzionanti, le pulizie dei locali vengono effettuate una volta a settimana. “Mai come in questi ultimi tempi – si legge nella Guida – la Continuità assistenziale è stata vittima di carenze che non si erano mai palesate negli ultimi decenni. I dati sono stati rilevati da medici con anni di esperienza all’interno del settore e delle relative sedi”.

A riaccendere i riflettori sui problemi legati alla sicurezza è stato l’episodio dell’aggressione verbale subita nei giorni scorsi da due dottoresse in servizio presso la Guardia Medica di Termoli.

L’Asrem è al lavoro per fronteggiare e risolvere le criticità. Di recente è stato pubblicato un Avviso per la presentazione di proposte di intervento per servizi e infrastrutture sociali di comunità da finanziare nell’ambito del Pnrr. La proposta progettuale, denominata ‘Piattaforma avanzata di smart safety e second opinion per la Continuità assistenziale’, pari a circa 4,9 milioni di euro, è totalmente finanziata dal Pnrr. Tra gli obiettivi, quello di innalzare il livello di sicurezza dei medici che operano nelle sedi di Continuità assistenziale.

Sulla vicenda è intervenuta la capogruppo regionale del Pd Micaela Fanelli. “L’ultimo episodio di minacce e aggressione verbale solo qualche giorno fa a Termoli, perpetrato ai danni di una dottoressa da parte del parente di una persona che pretendeva di entrare nell’ambulatorio senza mascherina – ha dichiarato la dem – Quello della mancanza di sicurezza delle sedi delle Guardie Mediche non è un problema recente e sconosciuto, ma una triste consuetudine che in Molise va avanti da anni, senza che l’Asrem né tanto meno la Regione o la struttura commissariale, siano mai intervenute seriamente”.

“Da un censimento dell’Ordine dei Medici sui trentadue ambulatori di continuità assistenziale dei distretti di Campobasso e Termoli, si rileva, ancora nel 2023, la mancanza dei presidi di sicurezza essenziali e perfino la carenza di siringhe e garze. Eppure, già nel 2019, dopo l’aggressione di un dottore nella Guardia Medica di Colletorto, il Consiglio regionale, su mia proposta, adottò una specifica mozione che impegnava il Presidente della Giunta a fornire indicazioni all’Asrem e alla struttura commissariale per la predisposizione della mappatura e della localizzazione dei presidi territoriali di continuità assistenziale, al fine di elaborare un piano di sicurezza”.

“Quindi a realizzare impianti di video sorveglianza, anche di concerto con i Comuni, presso le sedi delle guardie mediche, a dotarle di maggiore illuminazione, di videocitofono ed a ristrutturare i presidi di continuità assistenziale, di concerto con i Comuni, a tutela della sicurezza e della dignità degli operatori del Servizio – ha aggiunto Fanelli – Tutti impegni rimasti lettera morta, questo come innumerevoli altri, nell’indifferenza più totale di Regione ed Asrem, incapaci di gestire il sistema sanitario, di proteggere gli operatori, di garantire il diritto alla cura dagli ambulatori della continuità assistenziale, fino ai reparti ospedalieri”.

“E mentre i molisani attendono ancora il Decreto Molise per l’abbattimento del debito, sbandierato da tutto il centrodestra in campagna elettorale come un risultato da cogliere nell’immediato delle ultime elezioni, il “tira a campare” di questa amministrazione regionale ha già trasformato la nostra terra in un deserto sociale, sanitario ed economico, con i proclami politici che cozzano tristemente con la realtà delle cose. E se la sanità regionale non è ancora collassata – ha concluso Fanelli – lo si deve solo all’abnegazione degli operatori sanitari, medici, infermieri, OOSS, tecnici, sui quali ricade ingiustamente tutto il peso del fallimento di una classe politica interessata solo alla propria sopravvivenza, che in cinque anni di mandato non è stata capace di invertire la rotta, ma solo di spingere ulteriormente il Molise verso il precipizio”.