HomeNotizieCRONACAFoibe, striscioni di CasaPound a Campobasso ed Isernia nel Giorno del Ricordo

Foibe, striscioni di CasaPound a Campobasso ed Isernia nel Giorno del Ricordo

“Doveroso commemorare un dramma epocale della nostra nazione contro il giustificazionismo ed il silenzio di troppi”


CAMPOBASSO/ISERNIA. ‘Onore a chi Italiano volle restare’: questo il testo degli striscioni affissi da CasaPound Italia a Campobasso ed Isernia in occasione del Giorno del Ricordo, la commemorazione ufficiale per ricordare il martirio degli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia, vittime della pulizia etnica titina nel secondo dopoguerra.

“Nel periodo immediatamente successivo alla fine della seconda guerra mondiale, gli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia furono vittime di una operazione di pulizia etnica portata avanti con metodi feroci dalle milizie jugoslave, che avevano intenzione di eliminare la presenza italiana da quelle terre per annetterle alla jugoslavia – scrive CasaPound Italia in una nota – Migliaia di nostri connazionali ‘colpevoli’ esclusivamente di essere italiani e di voler continuare a vivere nella terra che era stata dei loro antenati, scomparvero nella notte, barbaramente uccisi e gettati nelle foibe, le profonde cavità del terreno carsico, affinché non fossero ritrovati. Questo clima di terrore spinse centinaia di migliaia di italiani a fuggire dalle proprie case, per riversarsi in campi profughi allestiti in tutta Italia. Connivenze politiche internazionali e motivazioni ideologiche spinsero molti a disinteressarsi della loro sorte, ed ancora oggi, a dispetto dell’istituzione de Giorno del Ricordo, troppi anche nel mondo delle istituzioni restano in silenzio, mentre prosegue ad opera di alcuni un tentativo di inquinamento della memoria storica con tesi che arrivano a ‘giustificare’ le sofferenze di cui furono vittime i nostri connazionali. Anche in risposta a tutto questo, riteniamo sia nostro dovere di italiani continuare ad onorare chi affrontò la morte o l’esilio perché scelsero, nonostante tutto, di restare italiano”.

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