Così il dottor Carmine Cecola, segretario provinciale Fimmg Isernia: “Abbiamo richiesto un tavolo di confronto aziendale urgente anche sulle guardie mediche”


ISERNIA. La Federazione italiana medici di famiglia è intervenuta, con una nota, sulla questione della demedicalizzazione delle postazioni del 118 in Molise. “I molisani non dovrebbero avere ‘una’ risposta alla loro domanda di salute, ma hanno diritto ad avere LA risposta sanitaria appropriata, da parte del presonale più idoneo, al problema del momento”, scrive il dottor Carmine Cecola, segretario provinciale Fimmg Isernia. “La annunciata demedicalizzazione delle postazioni del 118, se confermata, rappresenterebbe l’ennesimo fallimento politico-amministrativo nel reperire le risorse minime necessarie a garantire i servizi, cui segue la ormai consueta ‘risposta organizzativa’ inappropriata da parte della direzione dell’azienda sanitaria”, spiega il dottor Cecola.

“Non avendo ricevuto alcuna documentazione ufficiale, non abbiamo ancora i dettagli.
Sembra tuttavia verosimile che andranno a verificarsi sempre più spesso situazioni in cui un singolo medico del 118 abbia in carico nelle ore notturne ben oltre la metà dell’intera popolazione della provincia di Isernia. Per i cittadini che vivono nelle aree a maggior densità di popolazione, dove dunque è più alta la probabilità di una emergenza di salute, avere il medico giusto disponibile di notte sarà solo questione di fortuna”, continua Cecola.

“Il servizio di guardia medica (Continuità Assistenziale) – spiegano dalla Fimmg – ha infatti lo scopo fare le veci del medico di famiglia durante la sua assenza. Non è qualificata per gestire situazioni di emergenza. Non può vicariare il 118 – sottolinea Cecola – Nel caso non venisse ripristinato immediatamente il servizio a nostro parere si sta compiendo con un ulteriore, tragico passo nella sistematica distruzione della sanità provinciale: da un lato avremo a breve termine un probabile aggravamento della carenza di medici delle guardie con una sempre più frequente chiusura delle stesse, dato che i professionisti sarano esposti ad un rischio lavorativo per cui non sono assicurati. Dall’altro ci sarà un ulteriore sovraccarico del pronto soccorso di Isernia che, data l’eventuale mancanza di un medico di 118 nonché di un punto di primo intervento a Venafro, resterà l’unico riferimento della parte popolosa del territorio provinciale dotata del personale idoneo a gestire le situazioni di emergenza-urgenza”.

“Come Fimmg abbiamo richiesto nella giornata di ieri un tavolo di confronto Aziendale urgente sulla questione, per avere un quadro chiaro della situazione ed ottenere un protocollo operativo che metta i medici nelle condizioni di lavorare serenamente”, conclude il dottor Cecola dalla Fimmg.