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Disabilità e welfare, Gravina: nuovo piano sociale e programmazione concertata con le cooperative

Il candidato governatore del centrosinistra ha incontrato, negli ultimi due giorni, il Csv e le cooperative


CAMPOBASSO. Un nuovo Piano sociale e un osservatorio regionale per un Molise più inclusivo e più sano: questa la proposta del candidato governatore del centrosinistra Roberto Gravina, lanciata nel corso dell’incontro tenuto l’altro ieri con il Csv, che opera gratuitamente per offrire servizi alle associazioni di volontariato in tanti settori, quali disabilità, donazione sangue e sostegno al sistema sanitario pubblico, celiachia e non solo.

“Migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, questo è il principale obiettivo di una politica che dimostra attenzione per tutte e tutti – ha detto – Ringrazio il CSV per il lavoro che svolge ogni giorno al fine di rendere un Molise più inclusivo, più sano. La strada che ci indicano gli studi più moderni è quella di stimolare il welfare comunitario, accorciando le distanze tra il portatore di bisogno e gli interventi sociali e socio sanitari. Significa diminuire il distacco tra istituzione e cittadinanza investendo sul rafforzamento delle reti e ammodernando l’assetto normativo regionale, affinché si possa garantire universalità delle prestazioni, efficacia ed efficienza nell’utilizzo delle risorse. Noi pensiamo che ciascuna persona con disabilità e i suoi caregiver debbano ricevere più di quanto garantisce attualmente il sistema-Molise.

Per questo abbiamo lavorato ad un preciso programma che pone l’utente al centro del sistema.

Primo passo, – ancora Gravina – una migliore quantificazione delle necessità reali. Un esempio: attraverso un lavoro di rete con gli ATS istituiamo un sistema di rilevazione quantitativa dei fenomeni e dei bisogni sociali, che raccolga, elabori e traduca i dati provenienti dal territorio e fornirli alla ‘cabina di regia regionale’ affinché si possano programmare meglio gli interventi.

Secondo punto, programmazione e monitoraggio da portare avanti tramite un Piano sociale regionale nuovo e ambizioso che tenga conto dei fondi Pnrr e del post pandemia.

Sarebbe il primo passo per ammodernare l’assetto dei servizi socio sanitari regionali coinvolgendo tutte le anime del terzo settore, le famiglie, la comunità e gli utenti stessi. Con lo strumento del Bilancio sociale e programmando in maniera puntuale i servizi potremo rispondere alle necessità delle persone con disabilità.

Terzo step del programma: inclusività per l’inserimento lavorativo. Occorre concentrare gli sforzi per ammodernare gli strumenti normativi utili ad un utilizzo più efficace della legge ‘68 per l’inserimento lavorativo delle persone disabili, creando un sistema di rete virtuoso che fornisca sostegno, monitoraggio, assistenza e controllo alle aziende, agli enti di formazione ed ai Centri per l’impiego”.

Dopo le associazioni, Gravina ha incontrato le cooperative con le quali egli intende riprogrammare il welfare della regione. “Le cooperative – ha affermato l’aspirante governatore – rappresentano il tessuto connettivo di un Molise che, nonostante le difficoltà di questi anni, può vantare splendide realtà nei campi della sanità, del sociale, della cultura, del lavoro. È il momento di guardare ad esse non solo come strumento di sostegno al territorio ma come partner con cui condividere una strategia pluriennale, da concertare, ad esempio, già per l’utilizzo dei fondi PON 2022-26. È un modello, quello del confronto costante, che ho già scelto da sindaco dando vita ad una Consulta come quella dei servizi socio sanitari, puntando su ascolto e programmazione concertata.

Già, perché siamo pronti a seguire l’esempio di solidarietà che ci insegnano queste realtà. Possiamo anzi dobbiamo farlo, ad esempio, tramite sostegni alle famiglie per fruire per servizi aggiuntivi di mensa, doposcuola o attività ludico-sportive.

Dobbiamo farlo promuovendo la filiera della formazione professionale su tutto il territorio regionale e rinnovandone il catalogo, a partire dagli istituti tecnici superiori, per intercettare le richieste del nuovo mercato del lavoro.

Tutto questo senza dimenticare le vocazioni del Molise. Penso alla pesca, settore che il centrodestra al governo regionale non ha proprio considerato, secondo gli stessi pescatori.

Al contrario ritengo che sia fondamentale rimettere mano all’organico regionale per dare un punto di riferimento a chi vive di pesca. Come è fondamentale concordare con gli operatori i vari settori sui quali intervenire per utilizzare al meglio i fondi nazionali che già sono a disposizione.

In più – ha concluso Gravina – rilanciamo il Molise anche rafforzando l’industria culturale e creativa regionale che produce economia, lavoro, crescita sociale, attrattività, dunque sviluppo: ciò che serve in tante aeree della regione, soprattutto nelle aree interne. Una cultura che va seguita sul piano della formazione, della produzione e della programmazione, andando oltre il concetto di ‘gratuità a tutti i costi’ in modo da regolare e valorizzare gli operatori del comparto. E superando il sistema dei bandi per singoli eventi voluto dal centrodestra bocciato dagli addetti ai lavori.

Noi guardiamo invece al modello delle Cooperative di comunità, nuovo sistema di innovazione sociale nel quale i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi.

Un Molise con più cooperazione è un Molise con più sviluppo sostenibile, con più lavoro, con più diritti. È un’altra storia”.

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