Le parole del capogruppo comunale della Lega, a commento dei risultati elettorali
CAMPOBASSO. Il sindaco Gravina, candidato governatore del centrosinistra, sconfitto anche nella sua Campobasso, il capogruppo comunale della Lega Alberto Tramontano ne chiede le dimissioni.
“Il tracollo del centrosinistra a guida grillina in Molise ha avuto una dimensione tale da meritare ulteriori approfondimenti – le parole di Tramontano – Il candidato del centrosinistra Roberto Gravina, grillino della prima ora, considerato il miglior candidato possibile del cosiddetto campo largo, ha perso in modo nettissimo ed inequivocabile. Francesco Roberti con il 62% dei consensi ha quasi doppiato Roberto Gravina. Ma il dato che plasticamente sancisce la disfatta di Gravina è quello della città di Campobasso. Nel capoluogo di regione Roberti, seppur di poco, ha battuto il sindaco in carica, sancendo la fine del regno grillino a Campobasso”.
“Il vitello sacrificale – ha aggiunto il consigliere leghista – che ha certificato la fine dei 5stelle a Campobasso è stato il povero Assessore Simone Cretella: unico candidato dei Grillini a Campobasso, sostenuto dal Sindaco Gravina, dal vicesindaco Paola Felice, dagli assessori Praitano, Panichella, Amorosa e da ben 18 consiglieri comunali ha avuto soltanto 522 voti. Di fronte a questo risultato disastroso Gravina ha il dovere di dimettersi. Ci si aspetta ora un sussulto di dignità, un riconoscimento della fine di un ciclo politico che ha lasciato più ombre che luci2.
“Il Consiglio comunale di Campobasso ha espresso due Consiglieri regionali eletti: Massimo Sabusco con la Lega (896 voti a Campobasso) e Alessandra Salvatore con il Pd (928 voti a Campobasso), entrambi, guarda caso, all’opposizione in questi quattro anni, dell’amministrazione guidata da Gravina. Prenda atto Gravina della sconfitta, soprattutto nella città che guida, rassegni le dimissioni da Sindaco e consenta ai campobassani di scegliersi un nuovo sindaco e un nuovo consiglio comunale. La sbornia grillina è cessata – ha concluso Tramontano – Largo alla sobrietà di amministratori realmente rappresentativi della propria comunità e ancorati ai bisogni reali dei cittadini”.
