Sulla polemica relativa alla manutenzione delle strade in via Marche e nel quartiere di San Giovanni


CAMPOBASSO. Case popolari sull’attacco al Comune fatto dal commissario dello Iacp di Campobasso in merito alla situazione delle strade nella zona di via Marche e nel quartiere di San Giovanni arriva la replica congiunta del sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, e del dirigente del Settore Lavori Pubblici Giuseppe Giarrusso.

“La nota scomposta del commissario lascia perplessi – le parole di Gravina e Giarrusso – Non è accettabile liquidare la vicenda con simili argomentazioni se non con un bisogno di dimostrare al decisore politico di oggi di meritare eventuali riconferme”.

La questione, hanno chiarito, è una “querelle che va avanti da quasi 40 anni e continua a danneggiare sicuramente i cittadini”.

“Le manifeste posizioni strumentali di cui parla Travaglini – la precisazione del Comune di Campobasso – sanno tanto di riposizionamento politico, perché non è accettabile liquidare la vicenda con simili argomentazioni se non con un bisogno di dimostrare al decisore politico di oggi di meritare eventuali riconferme. Stigmatizzando, quindi, la scompostezza di questa uscita, giova ricordare al commissario, e per esso ai propri funzionari, che le aree di cui si controverte non sono di proprietà comunali e mai lo saranno, in quanto concesse in diritto di superficie proprio all’Istituto per la realizzazione dei fabbricati”.

“Ma vi è di più – hanno aggiunto – Le aree asseritamente indicate come opere di urbanizzazione primaria ovvero strade o marciapiedi sono, al contrario, aree pertinenziali e come tali a servizio delle unità immobiliari dell’Istituto, al quale compete, evidentemente, la manutenzione. Al contrario, laddove la convenzione (di cui si chiede la sottoscrizione per l’aggiornamento), indicava la realizzazione di strade come opere di urbanizzazione, il Comune ha adempiuto realizzandole e ovviamente assumendo gli oneri manutentivi (vedi via Lazio). Pertanto, in via Marche così come in altre strade oggi in stato di grave incuria, lo Iacp ha titolo esclusivo per intervenire, senza violare alcuna norma di legge posto che quella richiamata riguarda situazioni diverse da quelle oggetto dell’annosa querelle”.

“La nota dello Iacp – hanno concluso Gravina e Giarrusso – lascia ancor più perplessi proprio perché dalle interlocuzioni avute si erano ricevute rassicurazioni in ordine agli interventi più volte richiesti da questa Amministrazione, sempre nell’ottica di risolvere problemi, non certo per fare polemiche strumentali”.