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Caso Vaticano, chiesti 7 anni per il broker molisano Gianluigi Torzi. Confisca da 71 milioni, ma spuntano le attenuanti

Nell’ambito del processo che vede imputate dieci persone, per l’utilizzo dei fondi della Segreteria di Stato


CAMPOBASSO. Processo Vaticano, il Promotore di giustizia della Santa Sede Alessandro Diddi ha chiesto per il broker molisano Gianluigi Torzi, accusato di riciclaggio e autoriciclaggio, peculato, corruzione, truffa, appropriazione indebita ed estorsione, 7 anni e 6 mesi di reclusione, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e 9.000 euro di multa. Per lui anche una richiesta di confisca per 71 milioni di euro, ma sono state richieste anche le attenuanti generiche per i contributi probatori emersi nelle sue dichiarazioni.

La richiesta nell’udienza che si è svolta oggi a Roma, nell’ambito del processo al Tribunale vaticano che vede imputate dieci persone, nel procedimento per l’utilizzo dei fondi della Segreteria di Stato.

Queste le altre richieste dell’accusa: per il cardinale Angelo Becciu chiesti 7 anni e 3 mesi di reclusione con interdizione perpetua e 10.329 euro di multa; Renè Brulhart 3 anni e 2 mesi di reclusione con interdizione perpetua e 11.300 euro di multa; Mauro Carlino 5 anni e 4 mesi di reclusione più interdizione perpetua e 8.000 euro di multa; Enrico Crasso 9 anni e 9 mesi di reclusione più interdizione perpetua e 18.000,00 euro di multa; Tommaso Di Ruzza 4 anni e 3 mesi di reclusione piu’ interdizione temporanea e 9600euro di multa; Cecilia Marogna 4 anni e 8 mesi di reclusione più interdizione perpetua e 10.329 euro di multa; Raffaele Mincione 11 anni e 5 mesi di reclusione più interdizione perpetua e 15.450 euro di multa; Fabrizio Tirabassi 13 anni e 3 mesi di reclusione più interdizione perpetua e 18.750 euro di multa; Nicola Squillace 6 anni di reclusione, sospensione esercizio professione e 12.500 euro di multa. Chieste sanzioni pecuniarie anche per una serie di società, oltre a vari provvedimenti di confisca.

Prima di formalizzare le richieste di condanna per i dieci imputati, il pm Diddi ha sottolineato che nonostante siano stati “commessi molti reati contro il patrimonio, qui nessuno ha avanzato offerte di risarcimento del danno. E non parliamo di persone disagiate”.

Nelle sue richieste di condanna, sono state chieste le attenuanti generiche per il broker Gianluigi Torzi e per l’ex dipendente di Credit Suisse nonché storico gestore del patrimonio vaticano perché “dalle loro dichiarazioni sono emersi contributi probatori, soprattutto nel caso di Torzi”. Si tornerà in Aula dopo la pausa estiva, a fine settembre, quando prenderanno la parola gli avvocati delle difese con le loro arringhe e le parti civili. La sentenza del Tribunale presieduto da Giuseppe Pignatone è attesa prima di Natale.

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