Foto Corriere.it
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Nuova udienza del procedimento nei confronti di Pietro Ialongo, accusato di aver ucciso con 14 coltellate la 36enne di Cerro al Volturno nella casa in cui vivevano, nel centro storico di Frosinone


FROSINONE. È ripreso questa mattina in Corte d’Assise a Frosinone, dopo la pausa estiva, il processo con rito immediato per l’assassinio di Romina De Cesare, la 36enne di Cerro al Volturno, uccisa nella primavera dello scorso anno con 14 coltellate dall’ex fidanzato Pietro Ialongo nella casa in cui abitavano, nel centro storico della città laziale.

Il 39enne – come noto – è accusato di omicidio aggravato dalla coabitazione e stalking.

Nel corso dell’udienza, la sesta, sono stati ascoltati cinque testimoni della difesa. Alcuni parenti dell’imputato e due medici di base che lo hanno avuto in cura negli ultimi anni. Le loro deposizioni sono servite a fare il punto sulle condizioni psicofisiche dell’imputato. Si torna in Aula il prossimo 5 ottobre. Nel corso della prossima udienza sarà ascoltato, tra gli altri, il consulente della difesa.

L’omicidio – come noto – risale alla notte tra il 2 e il 3 maggio dello scorso anno. A ricostruire i contorni della tragedia sono state le Procure di Frosinone e Latina con gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Frosinone, del Comando Carabinieri Stazione di Sabaudia, del Reparto Operativo, nucleo investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Latina.

Parti civili nel processo sono il papà della vittima (assistito dall’avvocato Danilo Leva) e il fratello (rappresentato dal legale Fiore Di Ciuccio)  e l’associazione Liberaluna Onlus, assistita dall’avvocato Maria Calabrese.

La difesa dell’imputato è invece affidata agli avvocati Vincenzo Mercolino e Riccardo Di Vizio.

Deb.Div.