In esposizione a Faenza opere scultoree in porcellana. L’artista isernina: “È una grande soddisfazione portare avanti un progetto e farlo respirare


di Camillo Pizzi

FAENZA/ISERNIA. Verrà inaugurata questa sera, alle ore 18.30, a Faenza, presso lo spazio espositivo Officina Matteucci, la mostra di arte contemporanea ‘Sospeso…è l’attimo’, opere scultoree in porcellana realizzate dal duo artistico formato dall’isernina (di origini, ma trapiantata a Imola) Tiziana Del Vecchio e dalla faentina Aida Bertozzi.

Un evento che doveva vedere la luce lo scorso maggio e che fu, invece, rinviato per la tragica alluvione che colpì in quel periodo l’Emilia Romagna. “Effettivamente le nostre opere rischiarono di essere portate via dall’acqua e dal fango in quei giorni drammatici. Dopo il rinvio ed il ritorno ad una sorta di normalità, ora ci siamo. Per me – afferma la Del Vecchio che continua a mantenere legami molto stretti in Molise e che non è nuova ad esposizioni ed esperienze artistiche, anche nel campo del mosaico, dopo aver frequentato l’Accademia di belle Arti di Ravenna – è una grande soddisfazione portare avanti un progetto e farlo respirare, fare man mano dei progressi, godendo del percorso intrapreso”.

La mostra, in programma fino a domenica prossima, è nata dal desiderio delle due artiste di realizzare opere scultoree che indaghino il mondo femminile attraverso indumenti e accessori. Si tratta di capi di abbigliamento e oggetti personali che sono stati utilizzati, indossati, vissuti e nei quali restano ancora impressi il movimento, le forme, le tracce di personalità. Le sculture sono di un materiale pregiato come la porcellana e rimandano ad una dimensione articolata, sensuale, poetica, creando con lo spettatore un legame ‘intimo’.

“Aida Bertozzi ha lavorato per tutta la vita nel campo della scultura, mentre Tiziana Del Vecchio, dopo aver lavorato nel mondo della moda, si è dedicata al mosaico e, recentemente, alla porcellana. Appassionate entrambe di indumenti intimi femminili, in questa mostra – spiega Matteo Zauli, curatore della mostra – ne hanno sapientemente ricreato la raffinatezza, la sapienza manifatturiera, la cura di ogni dettaglio, ricreando una sospensione temporale che ferma l’istante nel quale gli indumenti, ipoteticamente lasciati da una mano femminile, giocano con il vuoto circostante. Come se fossero più leggeri dell’aria, come se la gravità fosse per un attimo sospesa. Una sfida che la maestria di Aida Bertozzi e Tiziana Del Vecchio hanno portato a vertici altissimi, esaltandosi ed esaltando la purezza della materia”.