Seduta straordinaria del Consiglio regionale in ricordo delle vittime di San Giuliano di Puglia. Il governatore: “Abbiamo assunto una responsabilità nei confronti dei molisani, quella garantire sicurezza e prevenzione”


CAMPOBASSO. “Una simile tragedia non dovrà mai più accadere”. Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione Molise Francesco Roberti nel corso del suo intervento, che ha concluso la seduta straordinaria del Consiglio in occasione della Giornata della Memoria, istituita per ricordare le vittime del crollo della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia, a seguito della scossa sismica del 31 ottobre del 2002.

Ha introdotto i lavori il presidente del Consiglio Quintino Pallante che, dopo aver letto in nomini delle giovani vittime del crollo della Jovine e della loro maestra, ha chiesto all’Aula di osservare un minuto di silenzio in loro onore. “Occorre creare ed assicurare le condizioni affinché sia sempre garantita la sicurezza nei servizi di trasporto, la sicurezza sulle strade, la sicurezza nelle mense scolastiche, la sicurezza da ogni evento che possa turbare il diritto di crescere e formarsi con serenità nella propria comunità comunale e regionale, con qualificati ed adeguati standard di protezione da ogni accadimento umanamente prevedibile – ha detto tra l’altro Pallante nel suo intervento – Parimenti dobbiamo prevenire i pericoli e le insidie che possono giungere da eventi naturali o incidenti. Dobbiamo, inoltre, adoperarci anche per prevenire l’impatto delle tante problematiche sociali di questo turbolento inizio del terzo millennio, che, se non gestite in modo adeguato e con i tempi giusti, possono raggiungere e coinvolgere in svariati modi, primi tra tutti attraverso i social, i singoli ragazzi, quindi le loro famiglie e in generale le comunità locali e regionali in cui essi vivono.

Sono seguiti gli interventi della consigliera Stefania Passarelli, per la maggioranza, e della consigliere Alessandra Salvatore, per la minoranza.

“Per rendere giustizia a chi non c’è più e per dare speranza a chi è sopravvissuto, donne e uomini coraggiosi che hanno finalizzato il loro dolore e rendendolo forza al servizio della conoscenza e degli altri – ha sottolineato Stefania Passarelli – Ogni amministratore ha l’obbligo, anche morale, di interrogarsi. E non solo in occasioni così dolorose. Ogni giorno dobbiamo chiederci: cosa ho fatto per la mia comunità, cosa posso ancora fare? Gli ultimi mesi, anche questi ultimi giorni, ci hanno consegnato altre immani tragedie: città sommerse dall’acqua e dal fango, travolte dalle frane, fiumi che hanno trascinato via vite e storie. La nostra Giornata della Memoria è, e sarà sempre, condivisione dello smarrimento, della paura, del dolore. Ma è anche monito, richiamo alla responsabilità, all’impegno. Cuore e concretezza, simboli di quello che siamo e vogliamo essere. Per la maestra Carmela, per i 27 Angeli e per chi – donne e uomini che oggi si impegnano per testimoniare i valori e i principi quel giorno assenti – è tornato vivo dall’inferno”.

“Nell’ultimo decennio si sono moltiplicati gli interventi di messa in sicurezza e di rifacimento degli edifici scolastici: la città di Campobasso, che accoglie migliaia di studenti di ogni ordine e grado, ne è la prova: è nel pieno di un programma di interventi di questa natura – ha ricordato Alessandra Salvatore – Tanto si è fatto. Tanto ancora, però -come ha dimostrato la pandemia- occorre fare per garantire, in ogni angolo del Paese, non solo ambienti scolastici sicuri, ma luoghi che, per caratteristiche organizzative e di sistema, siano quelli in cui le nostre ragazze ed i nostri ragazzi possano costruire il loro futuro e quello delle nostre comunità. Questo è il compito della politica e delle Istituzioni, a tutti i livelli: investire ed investire massicciamente non solo per garantire la sicurezza degli edifici, ma anche per combattere povertà educativa ed isolamento, che rappresentano, in uno con lo spopolamento, i drammi delle aree interne e del Meridione. Questo il compito che ci consegna una giornata di memoria, che diventa per gli Amministratori di pro-memoria, di responsabilità e di impegno. Lo dobbiamo a chi non c’è più ed a tutte quelle bambine e ragazze, ai bambini ed ai ragazzi, di cui possiamo e dobbiamo avere cura”.

Ha quindi concluso i lavori il presidente della Giunta regionale. “Oggi celebriamo con quel velo di tristezza nel cuore, che ogni anno riaffiora insieme allo sconforto per la consapevolezza che quel 31 ottobre 27 bambini e una maestra hanno perso la vita in quello che dovrebbe essere il posto più sicuro: la scuola – ha sottolineato Roberti – Nel nostro Molise abbiamo un prima e un dopo il 31 ottobre 2002. Quel giorno noi molisani perdemmo alcune delle nostre certezze. Oggi commemoriamo le vittime di quel sisma, riflettiamo sul perché accadde una simile tragedia, sui temi della sicurezza e della prevenzione. E facciamo anche un resoconto di quanto fatto negli anni in tema di sicurezza scolastica e di quanto ancora c’è da fare. Noi istituzioni siamo chiamate a dare risposte e negli anni è sicuramente cresciuta la cultura della sicurezza degli edifici pubblici e privati, della prevenzione e di quell’indispensabile servizio offerto dalla Protezione Civile.

Ma non dobbiamo mai abbassare la guardia. Anzi, dobbiamo intensificare gli sforzi per garantire edifici all’avanguardia, dove tutti possono trovare quell’alveo di sicurezza che non fu garantito a San Giuliano di Puglia. La Regione Molise non lascerà nulla al caso, monitorando la situazione degli edifici pubblici e delle scuole. In particolar modo, dove sarà necessario intervenire lo si dovrà fare senza indugio. Abbiamo assunto una responsabilità nei confronti dei molisani: garantire sicurezza e prevenzione. È nei nostri doveri istituzionali, civili e morali – ha ribadito infine il governatore – Una simile tragedia non dovrà mai più accadere, affinché non si piangano altre vittime, occorre mettere in campo tutte le risorse disponibili sia economiche, sia umane, sia professionali”.