La settimana di Torino ha regalato a tutti una certezza: in corsa per diventare il primo nel ranking ATP dal 2024 ci sarà anche il giovane Jannik Sinner


di Matteo Mongiello

TORINO. A intromettersi tra Jannik Sinner e la prima vittoria in un grande torneo ci ha pensato il numero uno al mondo Novak Djokovic, battuto qualche giorno prima proprio dal giovane azzurro, ma la settimana di Torino ha regalato a tutti una certezza: in corsa per diventare il primo nel ranking ATP dal 2024 ci sarà anche il nativo di San Candido.

La settimana conclusasi nella meravigliosa cornice del Pala Alpitour di Torino -teatro delle ATP Finals per il quinquennio 2021-2025- ha chiuso definitivamente l’anno tennistico individuale, consacrando in vetta alla classifica per l’ottava volta in carriera Novak Djokovic, vincitore delle Finals per la settima volta e oramai saldamente considerato come il padrone dell’olimpo del tennis, posto guadagnato a suon di tornei vinti e a tratti dominati.

Per ‘Nole’ i gran slam conquistati ammontano a ventiquattro dopo aver portato a casa in questa stagione Australian Open, Roland Garros e US Open, rifilando sonori 3-0 a Tsitsipas,Ruud e Medvedev negli atti finali e cadendo solamente al quinto a Wimbledon sotto i colpi di un super Carlos Alcaraz, altra stella nascente del circuito che probabilmente si darà battaglia proprio con Sinner, dando vita a una rivalità degna di essere paragonata a quella tra Federer,Nadal e lo stesso Djokovic, che ci ha accompagnato per tantissimi anni.

Tutti i riflettori e le attenzioni dei quindicimila del palazzetto piemontese, pieno in ogni ordine di posto per tutta la settimana, sono state rivolte, però, su un giovane classe 2001 di nome Jannik Sinner, beniamino di casa riuscito ad entrare nel cuore di tutti i tifosi sin dai primi scambi ed esaltato ancora di più dalle vittorie inanellate in tutto l’anno, che ne hanno permesso la sua partecipazione alla rassegna, dopo che l’altoatesino se l’era vista sfuggire nel rush finale della passata stagione.

Il grande torneo disputato da Sinner è partito con la sfida a Tsitsipas -ingolfato e infastidito da noie muscolari che lo hanno portato a salutare anticipatamente le finals- surclassato in meno di un ora e mezza con un doppio 6-4 riuscendo a mantenere ottime percentuali al servizio e a convertire il 90% dei punti giocati sulla prima battuta, impedendo al greco di ottenere un break.

La super battaglia valevole per il primato nel gruppo verde e primo dei due atti sul cemento indoor di Torino contro Novak Djokovic vede l’azzurro prevalere sul serbo dopo più di tre ore di match e due tie break- uno per parte- diventando così il primo italiano a battere due numeri uno del ranking per la seconda volta nello stesso anno -sconfitto a Marzo Alcaraz nelle semifinali a Miami- e, con la vittoria su Rune, conquista un posto tra i primi quattro e chiude il gruppo Robin in testa alla classifica.

La sfida a Medvedev, avversario che lo precede di una sola posizione nella classifica generale, vive più partite all’interno della stessa poiché, dopo un primo set sotto il controllo di ‘Fox’- soprannome attribuito dai suoi compagni di classe- il russo ritorna sugli scudi mantenendo altissime percentuali e vincendo il tie break per mandare la partita al terzo set; nel momento di maggior difficoltà esce fuori la maturità di Sinner che, trascinato da un pubblico sempre rispettoso,-troppo poco secondo Medvedev, che si ritrova a innervosirsi e a battibeccare con qualcuno sugli spalti-tira fuori gli artigli e domina il set chiudendo per 6-1 e regalandosi così una finale mai raggiunta da nessun’altro italiano nella storia.

Per un momento del torneo il destino di Novak Djokovic è stato nelle mani di Sinner che, in caso di sconfitta con Rune, avrebbe costretto il numero uno ad ‘abdicare’ ed invece, dopo aver surclassato con un prestazione fantascientifica Alcaraz nell’altra semifinale in poco meno di un ora e mezza, si è ritrovato nuovamente di fronte al numero quattro, garantendosi così una possibilità di rivincita che, come da pronostico, non si è lasciato scappare vendicandosi alla grandissima e mettendo in atto la miglior performance- statisticamente parlando- tra tutte le partite giocate nel 2023.

Il match è senza storia ed il serbo ha vita facile nel conquistare entrambi i set, soprattutto grazie alla capacità di non far giocare praticamente mai Sinner sui propri turni di battuta, chiudendo realizzando ventiquattro punti in più e approfittando dei molteplici errori in campo aperto dell’azzurro, dettati anche da una stanchezza giustificata e da una superiorità legata anche alla differenza d’età e di pressione con la quale Novak è ormai abituato a conviverci da anni.

Tirando le somme su questo torneo di chiusura della stagione e dando un voto a tutto ciò che Sinner ha lasciato in campo è facilmente comprensibile che non ci si può allontanare dal dieci in pagella, ampiamente meritato nonostante il trofeo non sia finito tra le sue mani, ma la vittoria più grande e della quale ne andrà sicuramente più fiero è legata al rapporto che è riuscito a creare con tutti i tifosi italiani, sempre incollati alla Tv per sostenere questa nuova stella durante la settimana – facendo diventare la finale il match più visto nella storia della televisione italiana con oltre cinque milioni di spettatori- ottenendo così un posto accanto ad altri mostri sacri dello sport tricolore che sarà sicuramente motivo di orgoglio per migliorare ed arrivare il prima possibile sul tetto del mondo tennistico.