Un anno fa gli arresti nell’ambito dell’indagine condotta dai carabinieri, che avevano documentato a Campobasso un ampio giro di spaccio. Che, in alcune circostanze, sarebbe avvenuto davanti ai bambini


CAMPOBASSO. Due coppie a capo dello spaccio, prime condanne nell’ambito dell’operazione ‘Friends’, l’indagine coordinata dalla Procura di Campobasso e condotta dai carabinieri, che nel maggio di un anno fa aveva portato a 4 arresti.

Due coppie di coniugi Rom imparentate tra loro che, avvalendosi di rapporti malavitosi nel Basso Lazio, si rifornivano di droga, in particolare cocaina, che poi spacciavano giornalmente in una delle loro abitazioni.

Davanti al Gip del Tribunale di Campobasso Roberta D’Onofrio sono comparse oggi 13 delle 20 persone in origine coinvolte nell’inchiesta. In 9 hanno deciso di patteggiare, tra loro anche i principali indagati e quello che gli inquirenti ritengono essere il capo dell’organizzazione dedita allo spaccio. Per lui è arrivata la condanna a 4 anni e 8 mesi. Un altro indagato ha optato per il rito abbreviato, mentre in 3 hanno chiesto di andare a processo, con l’udienza con procedimento ordinario fissata per il 16 settembre.

Ricorrente, tra i membri del sodalizio, l’utilizzo di un linguaggio criptato, per evitare di essere scoperti. Ed ecco che la droga, le dosi ecc, divenivano “polli”, “birre” e “amici”. La più ricorrente era proprio la parola amici, da cui è scaturita la denominazione dell’operazione: “Friends”. Dalle indagini gli inquirenti avevano anche accertato che lo spaccio in alcune circostanze avveniva anche alla presenza dei figli minori.