CRONACA

Tenere viva la memoria: il Molise ricorda le vittime della strage di Capaci

I messaggi delle istituzioni e le iniziative in ricordo dell’attentato in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani


CAMPOBASSO. Oggi si celebra la Giornata della Legalità e della lotta contro tutte le mafie istituita in ricordo della strage di Capaci del 23 maggio 1992 quando, nel tragitto da Punta Raisi a Palermo, all’altezza dello svicolo autostradale per Capaci, una forte esplosione investì la Fiat Croma sulla quale viaggiavano il giudice Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo. Nell’attentato persero la vita anche gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.

Anche il Molise ricorda quella drammatica giornata. “Ricorre oggi il 32° anniversario della Strage di Capaci, che ricordiamo con profonda commozione e rispetto verso chi rimase vittima della mano cruenta della mafia – scrive il presidente della Regione Francesco Roberti – L’Italia, il 23 maggio 1992, fu colpita al cuore dalla violenza di chi, ancora oggi, è in guerra contro lo Stato. Ricordiamo con solenne rispetto chi perse la vita in quel drammatico attentato, di coloro che persero la vita insieme a lui e di chi è rimasto vittima, negli anni, della mafia rimane un simbolo indelebile della lotta contro la criminalità organizzata. Il loro sacrificio ha ispirato una rinnovata determinazione nello Stato e nella società civile a combattere l’illegalità e a promuovere la giustizia. I cittadini devono riflettere su questo doloroso anniversario, rinnovando il proprio impegno quotidiano per la legalità e il rispetto delle istituzioni. Il ricordo di coloro che hanno dato la vita per la nostra sicurezza deve guidarci nella costruzione di un futuro libero da ogni forma di sopraffazione e ingiustizia”.

Per commemorare quelle vite spezzate, per riaffermare, perché non è mai abbastanza, i valori dello Stato democratico, violentati e vilipesi dal potere mafioso, per ricordare il testamento immortale del giudice Falcone “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”, il vice sindaco reggente di Campobasso Paola Felice e il presidente del Consiglio Comunale Antonio Guglielmi questo pomeriggio, alle ore 17.57, ora della strage, si recheranno in piazza Falcone e Borsellino per deporre un mazzo di fiori e per un momento di raccoglimento.

“Tener viva la memoria – sottolinea Paola Felice – di chi ha sacrificato la propria vita per contrastare la mafia e affermare i valori della giustizia e della legalità è un impegno che ognuno di noi, a prescindere dal ruolo che ricopre, ha il dovere di perseguire con la consapevolezza che la conoscenza del fenomeno mafioso deve essere alla base della coscienza civile di tutti e soprattutto delle giovani generazioni”.

“Oggi, a 32 anni di distanza dalla strage di Capaci – scrive Antonio D’Alessandro della Cisl Molise – ci fermiamo per onorare la memoria di chi perse la vita in quel tragico giorno. La loro dedizione alla giustizia e al servizio dello Stato rimane un faro di integrità e coraggio che continua a guidarci. In qualità di rappresentante della Cisl Molise, esprimo il mio profondo rispetto per il sacrificio di questi eroi e rinnovo l’impegno della nostra organizzazione nella lotta contro la criminalità e nella promozione di una società fondata sui principi di legalità e solidarietà. La strage di Capaci non è solo una pagina nera della nostra storia, ma anche un monito perenne a non abbassare mai la guardia di fronte alle minacce alla nostra democrazia. Ricordiamo oggi più che mai che la libertà e la giustizia sono valori che richiedono un impegno costante e il sacrificio di tutti noi. Concludo con un pensiero ai familiari delle vittime, ai quali va tutta la nostra vicinanza e sostegno. La loro perdita è stata immensa, ma non sarà mai dimenticata. L’eredità lasciata da Giovanni Falcone e gli altri martiri di Capaci continuerà a vivere nelle azioni di tutti coloro che credono in un’Italia giusta e libera dal giogo della mafia”.

Deborah

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