Le proiezioni effettuate da Ipsos e diffuse dal Corriere della Sera. Il centrosinistra di Renzi tiene solo in Toscana ed Emilia Romagna. In Molise, i due seggi assegnati in base ai collegi uninominali divisi appunto tra centrodestra e pentastellati
CAMPOBASSO. Una sostanziale lotta a due tra Centrodestra e Cinque Stelle, con il primo comunque in vantaggio e con il Pd che strappa consensi al centro, nelle roccaforti Toscana e Emilia Romagna. Si presenta così il quadro dell’Italia all’indomani del voto del 4 marzo, almeno stando alle simulazioni elaborate tra il 17 e 18 gennaio dall’istituto Ipsos sui 231 collegi uninominali della Camera e pubblicate sul Corriere della Sera.
Il Nord si conferma la casa degli azzurri, mentre a Sud e nelle Marche i pentastellati vanno forte, ma bisognerà capire se abbastanza. Le proiezioni, comunque, restituiscono la seguente composizione della Camera: 266 seggi al centrodestra, 170 ai 5 Stelle, 154 al centrosinistra di Renzi e 27 alla neoformazione Leu (Liberi e Uguali). Sarebbe questo il risultato della sommatoria tra collegi maggioritari conquistati dalle coalizioni e quelli assegnati ai partiti col proporzionale. E in Molise, considerando i collegi uninominali assegnati in base al Rosatellum, andrebbero due seggi: uno al centrodestra e l’altro ai Cinque Stelle.
Più nel dettaglio: “L’Italia settentrionale – si legge sul Corriere.it – assume una forte colorazione azzurro-verde per l’alleanza che vede uniti Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia. Il centrodestra si accaparra 31 seggi su 35 in Lombardia e 16 seggi su 19 in Veneto. Nelle due regioni, quindi, a fronte di un bottino complessivo di 51 collegi per Berlusconi & C., centrosinistra e M5S si devono accontentare delle briciole: 7 seggi in tutto, 5 per i primi, 2 per i secondi. In Piemonte il centrodestra primeggia in 11 collegi rispetto ai 3 che conquistano sia i 5 Stelle che il centrosinistra. Questo fronte va meglio solo in Trentino Alto Adige, dove c’è una forte tradizione progressista, con 4 collegi rispetto ai 2 del centrodestra (niente per M5S). Nella Liguria governata dal forzista Giovanni Toti, ma con una tradizione rossa, è il Movimento 5 Stelle a strappare tre seggi contro i due del centrodestra e uno solo del centrosinistra. In Friuli Venezia Giulia, infine, la coalizione FI-Lega-FdI-centristi si piazza avanti per quattro seggi ad uno con il centrosinistra, lasciando ancora una volta a becco asciutto i pentastellati”.
Il ‘rosso’ – come anticipato – continua a prevalere nel centro Italia. “In Toscana, terra di Matteo Renzi, – si legge ancora – la coalizione progressista secondo la simulazione Ipsos potrebbe conquistare 11 seggi su 14 (2 al centrodestra e uno al M5S). In Emilia-Romagna, invece, i seggi a portata di mano sarebbero 12 su 17 (3 al centrodestra e due al M5S). In queste due regioni si concentra il 70% dei seggi uninominali in mano al Pd. In Umbria il bottino di 3 seggi sarebbe spartito fra centrosinistra (2) e centrodestra (1)”. Nel quadro segnano discontinuità Marche e Lazio, con la prima che assegna 4 seggi su 6 ai Cinque stelle e i restanti due divisi tra gli altri due concorrenti e la seconda che vede 11 seggi al centrodestra, 7 al M5S e 3 al centrosinistra.
Il Sud annulla gli effetti del centrosinistra, che sembra letteralmente sparire: solo 4 seggi in sei regioni. Guerra tra Centrodestra e grillini. “In Puglia, Campania, Sicilia e Calabria il fronte moderato è in testa. La differenza è marcata solo nella prima (12 a 5), mentre è meno netta nelle altre. I pentastellati vanno bene in Campania, non a caso la terra di Di Maio, e in Sicilia (dove soccombono per 11 a 9). Ancor meglio vanno in Sardegna dove conquistano 3 seggi su 6 (2 al centrodestra e uno al centrosinistra)”.
Un quadro netto che fino alla fine potrebbe subire degli ‘scossoni’. La campagna elettorale si infervora.