L’intervento degli ex inquilini di palazzo D’Aimmo Matteo, Scarabeo e Tedeschi dopo il rilievi ossi dal Consiglio dei ministri


CAMPOBASSO. Dopo i rilievi del Consiglio dei Ministri sulla Legge regionale di stabilità, gli ex consiglieri regionali Matteo Scarabeo e Tedeschi intervengono sulla questione e rivendicano il reintegro a palazzo D’Aimmo.

“Il Consiglio dei Ministri – scrivono in una nota – ha rilevato problemi di legittimità nella legge di stabilità 2020 della Regione Molise. Più precisamente è intervenuto sull’articolo inerente alla surroga dei consiglieri agli assessori nominati in Giunta, utilizzando un emendamento inserito ad hoc, proprio in fase di approvazione della Legge di Bilancio regionale. La questione è stata portata dapprima davanti alla giustizia amministrativa, che ha declinato la sua competenza, e ora pende davanti al Tribunale di Campobasso che ha già fissato le relative udienze.
Di ieri la decisione da parte del Consiglio dei Ministri che, avallando le nostre perplessità e argomentazioni giuridiche circa la legittimità di quanto approvato dal Consiglio regionale, ha deciso di soprassedere visto l’impegno assunto della Regione a revocare il provvedimento così osservato. Avevamo ragione e avremo ragione!
Quello che prontamente e convintamente abbiamo esternato al governatore era un invito a non destabilizzare la Regione, al fine di evitare ogni ricaduta sull’operato dello stesso Consiglio.
Ma i protagonisti di questa oscura e grottesca vicenda, incorrendo in un errore marchiano, hanno preferito seguire una strada tecnicamente impercorribile. Praticamente un vicolo cieco. Tanto è vero che ora devono fare necessariamente marcia indietro cancellando un’aberrazione giuridica sfociata in una ‘legge regionale provvedimento’ tesa ad eludere i contenziosi e oggi osservata e da revocare.
Adesso aspettiamo che il presidente della Giunta, il presidente del Consiglio regionale e il Consiglio regionale si attivino immediatamente per ottemperare agli impegni assunti con la Presidenza del Consiglio dei ministri adottando ogni atto consequenziale previsto dalla legge, ripristinando lo stato di diritto e la conseguente reintegra dei consiglieri illegittimamente estromessi. Il tutto con ampia riserva di ogni azione a tutela di ogni diritto e interesse leso”.

 

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