Continua il calvario per i quaranta dipendenti dello stabilimento di Pettoranello, da agosto senza stipendio e sempre più a rischio licenziamento. I sindacati chiedono un incontro con il prefetto
ISERNIA. Futuro sempre più incerto per i quaranta lavoratori della Oti, lo stabilimento tessile di Pettoranello del Molise nato dalle ceneri dell’Ittierre. Da agosto sono senza stipendio e, dopo aver ottenuto il via libera da parte della Regione Molise alla cassa integrazione in deroga, ora rischiano il licenziamento.
Un’ipotesi possibile per effetto della proposta di messa in liquidazione della società, formulata nel corso dell’ultima assemblea dal curatore fallimentare della Ikf al consiglio d’amministrazione dell’azienda tessile. Un provvedimento che – stando a quanto si è appreso – si rende necessario in quanto dall’analisi della situazione contabile emerge una perdita in corso di oltre un milione di euro con conseguente erosione del capitale e con un patrimonio netto negativo. Perdita che si è registrata in un solo anno di attività.
Il punto ora è: cosa accadrà? Diversi gli scenari possibili, da cui dipenderà il futuro occupazionale dei dipendenti. Che naturalmente rischiano il licenziamento. Per questo i sindacati si sono già mobilitati per chiedere ufficialmente al prefetto di Isernia Fernando Guida di convocare al più presto le parti per fare il punto della situazione e provare a trovare soluzioni concrete per tutelare quaranta posti di lavoro.
