HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLIIsernia, con il Covid servono più aule studio: la petizione degli studenti

Isernia, con il Covid servono più aule studio: la petizione degli studenti

La richiesta al sindaco d’Apollonio e al presidente della Provincia Ricci: vogliamo studiare in sicurezza, metteteci a disposizione i locali comunali o provinciali


ISERNIA. Arriva a firma di due studenti isernini fuorisede, Pierluigi Paolino e Francesca Asia Cinone, la richiesta di avere a disposizione spazi comuni sicuri per poter studiare insieme, in sicurezza, rispettando le regole di distanziamento sociale.

“L’emergenza Covid-19 – scrivono i ragazzi – ha visto il rientro di migliaia di studenti fuorisede, in Molise soprattutto. Con l’arrivo delle sessioni estive e delle parziali riaperture previste dalla fase due si dovrà affrontare l’argomento, sempre poco incluso nei dibattiti locali, degli spazi dedicati allo studio.
 A Isernia esistono, infatti, solamente due luoghi in cui poter studiare: la biblioteca comunale Michele Romano e la biblioteca provinciale Mommsen. Viste le regole ancora vigenti sul distanziamento sociale, gli ingressi non potranno che essere contingentati, riducendo, per questo, la capienza disponibile di tali spazi per studiare. Nonostante non siano disponibili dati precisi sul numero di rientri degli studenti universitari in Molise, è possibile però affermare che – continuano – secondo gli ultimi dati Istat del 2016, il 64% di loro è fuorisede e che nei mesi a venire sarà quasi impossibile garantire a tutti un posto dove poter studiare; questo a causa della penuria di luoghi presenti sul territorio comunale”.

“Per questo motivo – proseguono i portavoce degli studenti – abbiamo lanciato una petizione sulla piattaforma change.org da porre all’attenzione della cittadinanza, del Sindaco Giacomo D’Apollonio e del Presidente della provincia Alfredo Ricci: quello che chiediamo è l’immediata messa a disposizione di locali comunali o provinciali da adibire ad aule studio, nel rispetto delle norme di sicurezza previste dal Governo.
Il comune e la provincia di Isernia possiedono un patrimonio immobiliare inutilizzato non indifferente: Palazzo Orlando (ex sede Unimol), l’Auditorium ‘Unità d’Italia’, l’ex sede della scuola primaria San Giovanni Bosco, solo per citarne alcuni. Basterebbe semplicemente fornire dei banchi, delle sedie e una connessione wifi per poter garantire il diritto allo studio non solo ai numerosi studenti rientrati – che in tempi normali avrebbero avuto la possibilità di studiare nelle biblioteche delle città in cui risiedono -, ma anche a tutti coloro che frequentano l’università in Molise.
Ovviamente, per quanto la nostra proposta abbia un carattere “emergenziale”, ciò non vuol dire che essa non possa avere un orizzonte di lungo periodo. Infatti, poiché si discute da tempo di un eventuale ritorno presso il comune di Isernia di alcune facoltà universitarie, l’impiego degli spazi inutilizzati che verrebbero messi a disposizione non potrebbe che portare valore aggiunto alla città. L’idea sarebbe quella di rendere Isernia al passo coi tempi con poco, dando vita a luoghi di studio e aggregazione che possano garantire una progettualità didattica effettiva: laboratori, incubatori di imprese, spazi comuni e creativi messi a disposizione di tutti gli studenti”.

“Ci auguriamo, dunque, che tale petizione possa raggiungere un pubblico ampio di lettori e di conseguenza servire in modo concreto a coloro che necessitano di un luogo silenzioso e dedicato dove poter studiare durante quest’emergenza sanitaria. Infine, speriamo che le nostre riflessioni possano aprire un dibattito lungimirante sulla riqualificazione e sulla creazione di nuovi spazi, tutti indistintamente volti al miglioramento della qualità della vita degli studenti universitari e non”, chiude la lettera.

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