Categories: CRONACA

L’Enel vuole staccare la spina, Gam al collasso. “La Regione agisca o si fallisce”

CAMPOBASSO. Situazione ingestibile. All’azienda avicola di Bojano, l’aria è tesissima. I lavoratori infuriati e disperati. I debiti si accumulano di ora in ora e così il rischio è quello di vedersi privati, per morosità, persino della fornitura di energia elettrica. Con conseguente collasso. Perché proprio questo è accaduto ieri alla Gam: l‘Enel ha inviato propri tecnici per mettere i sigilli ai contatori dell’azienda. Staccare la spina, in sostanza. Niente più fornitura del servizio elettrico, dunque, per il mangimificio. Macchinari e macello, almeno momentaneamente, sono salvi solo perché impedito ai tecnici Enel di entrare in azienda. E’ questa la triste, ennesima negativa novità che ha fatto da cornice alle proteste e alle manifestazioni dei lavoratori nei giorni scorsi. Cancelli di ingresso all’azienda  bloccati. “Frattura venga con i soldi“, il messaggio di allevatori e trasportatori. E così è stato. Il governatore si è presentato in fabbrica annunciando lo stanziamento di circa un milione di euro, attraverso un’operazione finanziaria con FinMolise, da destinare alla parziale copertura delle spettanze accumulatesi negli ultimi cinque mesi. Un acconto, semplicemente. E proprio sul milione di euro promesso dal governatore si interrogano alla Gam. I soldi, sembra, non siano stati accreditati all’azienda. O almeno i lavoratori non ne sono a conoscenza. Insomma, c’è aria di rivolta a Monteverde di Bojano, anche dopo l’annuncio di Frattura. Scelta, quella del presidente della Giunta, dettata sicuramente dall’urgenza, in attesa della decisione che dovrà uscire domani dal tavolo interministeriale, istituito al Ministero dello Sviluppo. Deve essersene reso conto il governatore: dinanzi a centinaia di lavoratori disperati e senza stipendio da mesi non c’era altra scelta che optare per il finanziamento pubblico, sebbene il centrosinistra abbia sempre criticato duramente questa soluzione, in passato.  Cassa integrazione, trasferimento dei lavoratori dalla Gam a Solagrital, ricerca di un socio privato, costituzione di una nuova società o, addirittura, chiusura dello stabilimento. Gli scenari possibili sono molteplici. Da Roma, comunque, chiedono idee chiare alla Regione. Questione di ore e il tavolo si pronuncerà.

picchiorosso

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mikeante

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