Acqua nei polmoni, morte per asfissia e nessun segno di violenza. E’ questo il risultato dell’autopsia effettuata sul corpo dello sconosciuto ritrovato alla foce del Saccione.
CAMPOBASSO. Cinque ore di autopsia, poi i primi risultati: morte per annegamento e nessun segno di violenza. L’uomo, ancora senza idenità, ritrovato sulla spiaggia al confine tra Molise e Puglia con una zavorra di 15 kilogrammi al seguito, è morto per asfissia. Il corpo, rimasto nelle acque del Mar Adriatico per decine di giorni, non presenta segni di violenza, nessun osso rotto o tracce di ferite. Ciononostante, l’ipotesi dell’omicidio resta ancora al vaglio degli inquirenti. Le autorità rivelano di aver disposto test radiologici, tossicologici e istologici per cercare di avere quanti più elementi possibili su cui studiare e indagare. Pochi, pochissimi indizi. Segni di riconoscimento particolari totalmente assenti. Intanto, dopo 5 giorni dal macabro ritrovamento, nessuno ha reclamato il corpo e ha fornito elementi utili alla risoluzione del caso che assume, sempre più, i caratteri di un mistero cupo.
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