Ospedali in tilt a Isernia e Venafro

ISERNIA – VENAFRO. Pronto soccorso in tilt nel capoluogo pentro. A lanciare l’allarme circa lo stato di sofferenza della struttura isernina è, ancora una volta, il primario facente funzioni del punto d’urgenza, Lucio Pastore, il quale denuncia il sovraffollamento del pronto soccorso, in queste ore, al fronte di una diminuzione del personale. Pastore riferisce che da 22 infermieri si è passati a 11 e, a breve, altre due unità andranno via.

“C’è una volontà politica di non farci funzionare? – incalza il medico – Cosa possiamo fare noi quando arriva tanta gente e la dobbiamo lasciare su una barella e un solo infermiere deve pensare a 20 utenti? Siamo al limite. Siamo preoccupati di non poter più garantire assistenza alla popolazione. C’è un pericolo per la salute pubblica. Pertanto, – prosegue Pastore – Abbiamo rappresentato questa situazione al sindaco di Isernia Luigi Brasiello, che ha risposto bene, coinvolgendo la Direzione sanitaria generale e ora siamo in attesa. Altrimenti, senza soluzioni – avverte – scenderemo in strada come tre anni fa”.

Non vanno meglio le cose a Venafro. Al Santissimo Rosario, stamani, si è registrata la visita del dirigente Asrem, Angelo Percopo, il quale è stato chiamato a verificare la situazione del punto di primo soccorso, per stabilire, nel numero, il personale necessario al funzionamento del presidio.Ma anche in questo caso a farla da padrona è stato il caos. E non solo presso il reparto d’urgenza. Tant’è che il primario di Ortopedia, Enzo Bianchi, ha addirittura minacciato il blocco dei ricoveri e ha annunciato la volontà di rimettere il suo mandato nelle mani dell’azienda sanitaria. Il medico ha poi chiesto, provocatoriamente, alla Asrem la chiusura immediata dell’ospedale cittadino e il trasferimento dell’attività operatoria nella sua interezza al Veneziale di Isernia. “Al Santissimo Rosario – ha detto – non esiste praticamente più alcun livello di assistenza che possa tutelare l’utenza”.

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