Le riforme come svolta del Paese: Leva e Iorio a confronto

ISERNIA. ‘Repubblica Atto Terzo’: è il titolo dell’ultimo libro del giornalista parlamentare del Tg1 Angelo Polimeno, presentato ieri nei locali della GeaMedica di Isernia, alla presenza dell’ex governatore del Molise Michele Iorio e del parlamentare del Pd Danilo Leva. L’autore, che nel volume ha inserito tra le altre cose preziose testimonianze e rivelazioni di Massimo D’Alema e Gianfranco Fini, ha offerto ad una platea gremita la sua riflessione sulla storia contemporanea. Mettendo in luce un’evoluzione degli eventi caratterizzata, forse, da scarsa incisività, sfociata in fallimento e degenerata in antipolitica. Secondo il giornalista, “i mali dell’ultimo ventennio sono da rintracciare nella fine della Prima Repubblica. Nella caduta dei partiti tradizionali e nell’apertura alla società civile, rappresentata in un primo momento da personaggi come Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Apertura – ha proseguito Polimeno – che ha generato l’illusione di un cambiamento. Ma una politica non suffragata da professionalità ed esperienza ha creato una classe dirigente non all’altezza dei problemi. Dunque, il sistema Italia è entrato profondamente in crisi”. Il giornalista parlamentare nella sua riflessione sulla società ha infuso toni di speranza. Per lui la svolta deve ancora essere individuata, ma un cambiamento è già in atto. A segnare la rottura con il ‘triste’ ventennio non già un carismatico Matteo Renzi, ma un pacato Mario Monti. Polimeno ha precisato che il suo libro non vuole essere un’esaltazione del ruolo del professore bocconiano, ma è a questi che, in sostanza, si deve “il primo segnale di discontinuità” con un passato disastroso. Di qui un interessante dibattito con gli ‘illustri’ relatori, animato anche dalle domande del pubblico. Il parlamentare Leva ha condiviso con l’autore l’assunto di segnare l’inizio della crisi del sistema italiano con l’indebolimento del ruolo dei partiti. “La politica – ha affermato il deputato Pd – è diventata sommatoria di egoismi e non più dimensione collettiva come in realtà dovrebbe essere. Bisogna ripartire da qui – ha aggiunto – per creare un modello di sviluppo in cui la politica torni a vincere sulla finanza”. Di qui la necessità di riformare. ” Per salvare la democrazia – ancora Leva – c’è bisogno di riforme. Solo così possono essere arginate le derive demagogiche e populistiche a cui oggi si assiste. Come classe dirigente abbiamo, dunque, il dovere di fare. E’ necessario modernizzare la macchina pubblica, a partire dalla riforma costituzionale, dal superamento del bicameralismo, per poi proseguire con l’eliminazione del Senato, la riforma del titolo V e giungere ad improntare una riforma fiscale che riporti al centro l’equità sociale”. Sulla necessità delle riforme si è detto sostanzialmente in accordo pure l’ex governatore del Molise Michele Iorio. Questi ‘salverebbe’ dell’ultimo ventennio i presunti tentativi messi in atto per cambiare la società. “Ci sono tante cose positive – ha affermato – come la tendenza al bipolarismo, ma anche l’introduzione di un modo diverso di concepire i partiti e la politica rispetto alla Prima Repubblica. C’è stata maggiore rispondenza tra il dire e il fare, maggiore chiarezza e il merito – ancora Iorio – va dato a Silvio Berlusconi. Tuttavia, sono stati commessi anche molti errori. Il primo fra tutti è stato quello di cercare di percorrere la strada del cambiamento senza affrontare l’unico tema serio e reale in tal senso: la riforma costituzionale. Questa è la vera sostanza della questione”. Punti di vista e riflessioni a confronto che hanno reso la presentazione di un libro, una vera occasione di dibattito, al termine della quale al cittadino comune resta, forse, la speranza.