Categories: CRONACA

Via Crucis al Colosseo, in mondovisione le meditazioni di Bregantini

ROMA – CAMPOBASSO. Mentre Campobasso celebra il momento più intenso dell’anno della fede, ossia la processione dell’Addolorata con il Cristo Morto lungo le vie della città, accompagnata dall’inno del “Teco vorrei” e presieduta dal Pastore della diocesi di Campobasso – Bojano mons. Gian Carlo Bregantini, a Roma, capitale della cristianità mondiale, si tiene l’annuale Via Crucis al Colosseo. I due eventi saranno strettamente collegati, non solo dal genere di rito religioso, ma dalle meditazioni sviluppate dall’arcivescovo Bregantini. A questi Papa Francesco ha, infatti, affidato il compito di comporre riflessioni sulla via Crucis, parole che saranno quindi pronunciate in mondovisione. Bregantini, per l’occasione, ha scelto il tema della necessità di ‘ricomporre il volto di Cristo nell’Unità’. Ed ecco che “la passione si incarna nella società, rende tagliente testimonianza in un mondo permeato dalla secolarizzazione e da una postmodernità che ne sta smembrando il tessuto unitario costitutivo”. Nella Via Crucis scritta dall’Arcivescovo di Campobasso per l’atteso appuntamento con il Santo Padre la dimensione umana si rende cristologia sociale, in uno “scandaloso” approccio al mistero. Lo scandalo, l’inciampo evangelico è presente in ogni commento alle singole stazioni, che divengono punti di pesante riflessione, e sovente accusa aperta, nei confronti di un uomo il cui volto è stato sfigurato dai mali di un mondo egoistico. Dunque le parole ferme, dure, senza possibilità di replica risuonano come una denuncia, da parte di un uomo che si è sempre schierato vicino ai deboli, agli ultimi, nei confronti del peso schiacciante di una condizione che non è più a favore della persona. Il volto di Cristo si carica di concetti che stravolgono la vita dell’uomo di oggi. “Un operaio e un imprenditore assieme, due clochard e ancora bambini, anziani, malati e carcerati. A portare la croce al Colosseo – commenta Radio Vaticana – persone di ogni età e provenienza, con un’attenzione particolare alle situazioni di sofferenza su cui mons. Bregantini si china nelle sue meditazioni preparate per la ‘Via Crucis’. Un rito che Papa Francesco segue, come da tradizione, in preghiera sulla terrazza del Palatino”. Nelle parole scandite e fatte risuonare in tutto il mondo, l’afflato dei volti degli uomini e donne martiri delle nuove barbarie si sono uniti e ricomposti in uno slancio di fede. Le premesse sociali e civili che hanno caratterizzato la “lotta” di Bregantini, giovane vescovo, che lo hanno portato ad essere al fianco dei volti di periferia, si rivelano nel pastore della maturità che, al di là degli slanci retorici, si incammina in un affresco del volto dell’uomo nuovo, rinnovato e redento in Cristo , testimone della luce della Resurrezione nella misericordia.

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