VENAFRO. Non sono bastati i giorni di sit-in dinanzi all’ospedale cittadino e neanche l’esposto presentato presso la procura pentra circa la presunta inagibilità del Veneziale di Isernia. Nelle more della riunione del tavolo Massicci a Roma, fissata per il prossimo 18 giugno, i membri del comitato Pro SS Rosario restano sul piede di guerra e lanciano un’altra provocazione. Presidente e vicepresidente del movimento civico, ossia Gianni Vaccone e Franco Macerola, propongono le dimissioni di tutti i sindaci del Venafrano. A loro avviso i vari Antonio Sorbo, Nicandro Tasso (Pozzilli), Renata Cicerone (Sesto Campano), Luciano Bucci (Conca Casale) e tutti gli altri dovrebbero rimettere il proprio mandato per esercitare una sorta di pressione sul governatore Frattura, affinché questi decida di rivedere il piano di riordino sanitario, ad oggi varato, “che ridurrebbe il nosocomio di Venafro a semplice residenza per le lungodegenze”. In sostanza, i primi cittadini dovrebbero far capire al presidente della Regione di essere pronti a tutto pur di salvare il SS Rosario. E in tal senso alcuni amministratori avrebbero già dichiarato la propria disponibilità ad abbracciare questa forma di protesta. I membri del Comitato confermano, infine, l’organizzazione di una manifestazione a Montecitorio, per il primo luglio prossimo, con l’obiettivo di sensibilizzare il governo centrale sul ‘caso Molise’.
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