HomeNotizieCRONACAMuore dopo una caduta in carcere, la procura dispone l'autopsia

Muore dopo una caduta in carcere, la procura dispone l’autopsia

ISERNIA-CAMPOBASSO. Sarà disposta l’autopsia sul corpo di un detenuto nel carcere di Isernia, F.D.L., morto ieri sera presso il reparto di ‘Rianimazione’ dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. Ancora molti gli interrogativi sul decesso dell’uomo, recluso nel penitenziario isernino dallo scorso 6 ottobre, dove stava scontando una pena per rapina. Secondo le prime ricostruzioni il detenuto, 40 anni, originario di Roma, era stato trasferito dal ‘Veneziale’ di Isernia a seguito di una grave ferita alla testa, riportata – secondo la versione ufficiale pervenuta dal carcere Ponte San Leonardo – a seguito di una caduta accidentale da un letto a castello, avvenuta lo scorso 4 novembre. A dare l’allarme due detenuti che si trovavano in cella con lui: persone che starebbero scontando gli ultimi mesi di pena, motivo per cui appare molto improbabile l’ipotesi di una colluttazione o di un litigio finito male. Le ferite riportate, del resto, sembrerebbero compatibili con quelle di una caduta accidentale. Eppure, dopo il trasferimento d’ufficio della documentazione – lo scorso 5 novembre, giorno successivo al presunto incidente – dal carcere in procura, il sostituto procuratore della Repubblica di Isernia, Federico Scioli, ha voluto vederci chiaro. Ieri sera il decesso, con conseguente sequestro della cartella clinica da parte degli agenti della questura di Campobasso. Ora sarà l’autopsia a chiarire cosa è realmente accaduto quel giorno. L’uomo, separato dalla moglie, lascia una figlia di 15 anni. Come spiegato dal suo avvocato, Salvatore Galeazzo del Foro di Isernia, il 40enne, tra l’agosto e il settembre di quest’anno, era finito in ospedale dopo un presunto pestaggio avvenuto a Roma. La procura capitolina, infatti, aveva anche aperto un fascicolo d’inchiesta per lesioni gravissime. Da lì era scaturito il trasferimento nella casa circondariale di Isernia: nel capoluogo pentro, tra l’altro, l’uomo aveva alcuni parenti. Da non escludere, insomma, che il grave trauma cranico del 4 novembre possa essersi sommato alle ferite riportate in precedenza.

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