ISERNIA. Si rinnova anche quest’anno il successo dell’antichissima ‘Fiera delle cipolle’: in concomitanza con la celebrazione dei Santi Pietro e Paolo, il 28 e il 29 giugno, le vie della città di Isernia si riempiono di stand enogastronomici, bancarelle, punti di ristoro ma soprattutto di carichi di cipolle isernine. L’ortaggio, insignito del riconoscimento del Ministero delle Politiche agricole e forestali quale Prodotto agricolo territoriale (Pat) per le sue caratteristiche peculiari, rimane il protagonista indiscusso della manifestazione dalle origini antichissime risalenti al quindicesimo secolo, quando rappresentava un importante momento di scambio tra Isernia e i paesi limitrofi. Come spiegano le signore veterane della Fiera, la cipolla di Isernia è frutto di un processo lungo quasi un anno, dalla semina in agosto fino al raccolto tra maggio e giugno.
Negli ultimi anni l’amministrazione comunale si è impegnata a organizzare manifestazioni collaterali come lo spettacolo musicale che si è tenuto ieri sera in piazza Michelangelo con l’apprezzata cover band dei Nomadi.
Tra le novità di quest’anno, anche uno stand interamente allestito con i prodotti tipici realizzati dalla cooperativa Lai ‘Lavoro anch’io’: le cipolle piantate dai ragazzi della cooperativa nell’orto sensoriale di Sant’Agapito sono andate letteralmente a ruba, tanto che, come spiega il vicepresidente Nino Santoro, il banchetto si è svuotato già nel primo pomeriggio di ieri.