ISERNIA.  Centrosinistra in conclave in vista delle Comunali di Isernia. Ieri sera una prima riunione di coalizione per iniziare a concordare le strategie da tenere per il delicato appuntamento del 12 giugno. L’incontro, tenutosi ‘in campo neutro’ presso l’Hotel Europa, ha visto la presenza di tutti i partiti e i movimenti a sostegno del candidato sindaco del 2013, Luigi Brasiello, fatta eccezione per Sel, che nei giorni scorsi aveva fatto sapere di voler intraprendere un percorso autonomo.

C’erano dunque il Pd, Rialzati Molise, ‘Il Molise di tutti’ con l’ex assessore Roberto Di Baggio, il Polo di Centro con Mimmo Izzi, i Socialisti con Marcello Miniscalco, Luigi D’Orsi per il Centro democratico, i Comunisti Italiani con Dante Leva e i Popolari per l’Italia con Vincenzo Niro e Cosmo Galasso.

Da notare la presenza del movimento civico di Vincenzo Cotugno, che seppure non presentò la lista, a Isernia, nella scorsa tornata elettorale, rimane saldamente ancorato al centrosinistra. A dimostrazione che i tentativi di riconciliazione del commissario di Forza Italia, Nunzia De Girolamo, tra Michele Iorio e Aldo Patriciello sono ben lontani dall’andare a buon fine.

Nonostante la fine anticipata della legislatura per effetto del no al bilancio dei sette dissidenti, il centrosinistra (per ora) rimane unito. Resta tuttavia da capire chi possa essere il candidato sindaco, considerando che Franco Capone, ex presidente del Consiglio comunale, avrebbe mostrato interesse a patto che si prendano le distanze da chi ha fatto cadere l’amministrazione. Un nodo, quello dell’eventuale espulsione dei dissidenti, mai sciolto dalla segreteria regionale del Pd. C’è poi il ‘problema’ Cosmo Tedeschi, sempre più orientato a seguire un percorso autonomo e civico, rispetto ai partiti. In tal caso, si dovrebbe ricorrere alle Primarie, salvo che non spunti un terzo nome in grado di mettere tutti d’accordo. Nei giorni scorsi, ad esempio, si era fatto quello di Giuseppina Ferri, viceprefetto di Isernia e persona dalla radici saldamente nel centrosinistra. La diretta interessata, tuttavia, non ha mai voluto commentare l’indiscrezione.

C’è poi un ulteriore punto di domanda. Considerando che Luigi Brasiello non ha mai detto di voler rinunciare a far politica, bisognerebbe che i partiti che lo sostennero due anni fa chiariscano perché non intendano ricandidarlo. Nessuno di essi ha mai detto ufficialmente che Brasiello non è stato un buon sindaco. Dunque, visto che egli intende “non sprecare il lavoro svolto”, come più volte ha dichiarato in televisione, perché non riproporne la figura ai cittadini? Ci sono o meno le condizioni per ritrovare un accordo con l’ex presidente della Camera di Commercio, ammesso che sia veramente interessato? Perché si va oltre il suo nome, quando – a sentire il centrosinistra – l’unico intoppo è stato quello dei dissidenti? Una spiegazione (anche a lui) sarebbero dovuta, come minimo.