Turzotime 0064

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio per lo sforamento del patto di stabilità, Michele Iorio ha detto:
“Il mio patrimonio è facilmente verificabile: ho una casa al mare acquistata contraendo un mutuo, non ho conti all’estero intestati a me, ai miei familiari o ai miei prestanome, non ho società né parecipazioni societarie di nessun genere e mai nessuno, neppure gli organi inquirenti, mi ha mai accusato di aver preso soldi, per capirci meglio tangenti, legati alla mia attività politica. Eppure in questi ultimi anni sono sicuramente l’uomo più intercettato d’Italia”.
Ieri pomeriggio, abbiamo letto questa frase alla Cantina Iammacone e subito è partita la discussione.
Mario Recchiamoscia ha detto: “Perché il presidente dice queste cose che non c’entrano niente con l’accusa che gli hanno fatto?”
Sabatino La Serpa ha replicato: “Secondo me c’ vo’ fa’ vede’ quello che non vediamo, come a un magaro…”
Iammacone, da dietro al bancone, ha domandato: “E allora che ci vuole fare vedere? Di chi parla?”
Ruzzone, che non capisce mai una mazza, ha risposto: “Di me no. A me, se mi fanno il controllo, mi trovano come a iss’: senza patrimonio, senza prestanome e senza conti all’estero. Se mi fanno il controllo, mi trovano solo la delega che ho fatto a mia moglie per ritirare la pensione e la uallera, che quella me la trovano sempre, a ogni controllo”.
Poi ha pensato ancora, sembrava che tenesse in testa tutto un elenco di persone che conosce e che potevano essere controllate: ville al mare, ville in campagna, macchinoni, che tutti le vediamo quando passano davanti alla Cantina.
Si è abbacchiato un poco a pensare a queste cose, si è fatto un altro sorso di Peroni e ha concluso: “E vuoi vedere che proprio a me mi vengono a fare il controllo?”.