di Pasquale Bartolomeo

CAMPOBASSO. Ammette le proprie responsabilità. E definisce il risultato elettorale di Isernia una sconfitta di tutti, non di una parte. E’ un’analisi del voto che parte da lontano, quella di Paolo Frattura, presidente della Regione Molise. Dalla fine prematura dell’amministrazione Brasiello alle divisioni di partito che portarono alla rinuncia di Pino Gagliardi. Il governatore si sofferma anche sulla sanità, annunciando dal 1° gennaio prossimo la fine del blocco del turnover. E sul ballottaggio chiarisce una volta per tutte: “Da uomo di centrosinistra esco sconfitto e non andrei proprio a votare”.

Presidente Frattura, qual è la sua analisi del voto su Isernia con il Pd che ne esce dimezzato in termini di consensi?

“È chiaro che paghiamo evidentemente quanto accaduto con l’amministrazione Brasiello. Se dopo due anni, quando le scelte sono comunque più difficili perché servono a programmare il lavoro futuro, termina un’amministrazione non approvando il bilancio, va da sé che la strada diventa in salita. Devo dire che dopo la straordinaria partecipazione alle Primarie speravo in un importante recupero del Pd e del centrosinistra. Purtroppo così non è stato”.

Rita Formichelli, candidato sindaco di Isernia, è stata tradita dal voto disgiunto. Perché secondo lei?

“Non sono in grado di dirlo. L’analisi andrebbe fatta nel dettaglio. Non mi sembra però corretto responsabilizzare il candidato sindaco. Prediamo atto che, dopo che duemila persone hanno partecipato alle Primarie per scegliere il candidato sindaco, non andiamo al ballottaggio. Nonostante a queste Primarie siano andate a votare più persone di tre anni fa”.

Ma la Formichelli era o meno anche il candidato di Frattura?

formichelli-leva-paolucciÈ diventata tale quando ha vinto le Primarie. Io ho sempre fatto così, a Campobasso e a Termoli: ogni qual volta ci sono state le Primarie non ho preso parte sostenendo un candidato o un altro, perché ritengo si debba rispettare il proprio ruolo. Cosa diversa sarebbe stata se avessi proposto io un candidato non raccogliendo il consenso di tutti: in quel caso mi sarei sbilanciato nel coinvolgimento e nella condivisione prima delle Primarie, non in corso d’opera. Ma non avendo proposto alcuno direttamente, mi è sembrato corretto non interferire, non condizionare le Primarie. Una volta che Rita Formciheli ha vinto le Primarie bene, è stata scelta dagli isernini”.

Ritiene che il nome dell’avvocato potesse unire davvero il partito?

“Da quello che ho avuto modo di leggere tra le dichiarazioni di Tedeschi, per esempio, qualche dubbio potrebbe venire. Ma lui non ha votato Formichelli, dunque il dubbio poi non c’è stato. Ritengo tuttavia che qualcosa non torni tra partecipazione, risultato delle primarie e risultato elettorale”.

Cosa non torna? Una parte del Pd non ha votato Formichelli?

“No, questo no. Non ho fatto un’analisi precisa ed effettiva dei voti delle tre liste a suo sostegno. Si tratta di capire come mai tra i voti di lista e il candidato sindaco mancano 400 voti, ma quest’analisi va fatta con la dovuta attenzione. Inquinamenti o condizionamenti, onestamente, mi sembrerebbe veramente un processo all’intenzione”.

Si ritiene che il Pd sia talmente logorato al proprio interno che, pur di vedere perdere la ‘controparte’, le diverse correnti non si siano votate a vicenda.

frattura in assemblea“Un conto è vincere le elezioni e portare una maggioranza in Consiglio. Ma se non vinci, come in questo caso, il Pd elegge un solo consigliere. Non posso pensare che accada una cosa del genere in una logica perversa di contrapposizione all’interno del partito. A fronte dell’ottenimento di un solo candidato consigliere, sarebbe masochismo all’ennesima potenza. Non ci arrivo proprio, non mi appartiene, non posso che rigettare qualsiasi ipotesi del genere”.

L’aumento dell’indennità alla D’Innocenzo. Non era più opportuno, come tempistica, darglielo dopo il ballottaggio?

“Capisco il dubbio, qualora ci fosse qualcosa di forzato dietro quell’atto deliberativo. Ma invito tutti a verificare i compensi del direttore generale fino al 31 dicembre 2012, così una volta per tutte mettiamo fine a questi tentativi di speculazione. Noi abbiamo fatto un contratto con la D’Innocenzo tarando il suo compenso così come fatto ogni qual volta abbiamo contrattualizzato una figura apicale, impegnandoci però a ridefinire, a risultati ottenuti, quel minimo sindacale sulla base degli obiettivi raggiunti. Non abbiamo premiato a monte, come si faceva un tempo, ma ci siamo adeguati ai minimi contrattuali, rivedendo il contratto a risultati raggiunti”.

sommarietto 1Risultati, dunque. Ci sono novità circa il famoso sblocco del turnover?

“Noi continueremo a soffrire per un problema di personale fino al 31 dicembre 2016. Il Tavolo tecnico, però, ha certificato il pareggio nel 2015 con azzeramento del disavanzo. Ciò vuol dire che il blocco del turnover imposto dal 1 gennaio 2007 termina definitivamente il 31 dicembre di quest’anno, dopo nove anni di incapacità gestionale di chi c’era prima, di rottamazione di primari compreso quello di Chirurgia vascolare, con un incarico straordinario a un esterno pensionato, nominato in maniera del tutto impropria, in barba al blocco del turnover. Nel giro di pochissimo, l’Asrem bandirà i concorsi chiarendo che le assunzioni partiranno dal 1 gennaio 2017, il che significa che dopo 10 anni la sanità regionale assumerà non per incarichi fiduciari, ma per concorso, mettendo a bando tutte le figure necessarie. Ai sensi del comma 542 della Legge di stabilità 2015 per il 2016, l’Asrem finalmente si è attivata concretamente per forme di flessibilità che coinvolgano nella nostra regione figure come anestesisti, cardiologi, ginecologi, medici di urgenza per i pronto soccorso. Il personale sanitario, solo nel 2015, ha perso circa 40 medici su un totale di 400 unità lavorative, tra chi è andato in pensione e chi ha fatto il concorso in un’altra regione e si è stabilizzato, ma comunque è andato avanti con un lavoro straordinario. Ma se Asrem riceve una denuncia, come nel caso di chirurgia vascolare, come può non procedere alla sospensione temporanea di quella disciplina in azienda?”

A proposito di primari. Pino Gagliardi. Perché Ruta e Leva si opposero a questo nome quale candidato sindaco del centrosinistra a Isernia?

“A questa domanda non possono che rispondere Roberto e Danilo”.

pino gagliardiLa riformulo, allora. Perché le piaceva l’idea Gagliardi?

“Frequentando Isernia, per il piacere di venire e non per creare disastri, in qualsiasi ambiente trovavo disponibilità verso quell’ipotesi. A quel punto ho chiesto al dottor Gagliardi di valutare l’idea di candidarsi. A fronte di questo invito, egli rispose che avrebbe verificato la condivisione di tutto il Pd perché potesse essere lui il candidato. Ma alle Primarie, si badi, non il candidato unico di coalizione. Con una premessa, però: se egli fosse stato il candidato unico del Pd avrebbe avuto un senso, ma se il Pd avesse avuto diverse indicazioni, Gagliardi disse subito di non voler creare problemi, di voler essere elemento di unità per il partito, non di rottura. Non essendoci stata evidentemente unità di intenti nella individuazione della proposta, egli si è tirato indietro. Ma nessuno oggi può dire quello che sarebbe successo, entreremmo nella logica della palla di vetro”.

A Isernia hanno perso tutti o ha perso solo una parte del Pd?

A Isernia ha perso il centrosinistra e la sconfitta è iniziata l’11 settembre 2015, con la caduta dell’amministrazione Brasiello. C’è stato un momento di ripresa, non consolidata purtroppo, e sono davvero dispiaciuto per il fatto che non siamo arrivati al ballottaggio”.

Se lei dice che la sconfitta inizia l’11 settembre 2015, vuol dire che le reali responsabilità anche di questo risultato sono da attribuire ai dissidenti?

brasiello 11“No, non personalizziamo. I dissidenti hanno la responsabilità di aver mandato un’amministrazione a casa con largo anticipo, creando un danno ai cittadini di Isernia, a loro volta già danneggiati da 17 consiglieri comunali, che, nel 2012, seguendo indicazioni diverse dalla volontà popolare, avevano determinato lo scioglimento del Consiglio comunale con un sindaco eletto a furor di popolo. Il primo errore fu del centrodestra di Michele Iorio; il secondo lo abbiamo fatto noi come centrosinistra e i cittadini hanno punito quell’errore. Non c’è un responsabile, siamo tutti responsabili, in una squadra certe cose non dovrebbero accadere, anche perché se io non condivido un documento presento un emendamento, chiedo di rivederlo, chiedo un incontro di maggioranza. Ma andare a casa significa mandare a casa una coalizione. E così è stato. Tuttavia, a Isernia il centrosinistra ha perso, ma gli urlatori sono stati proprio cancellati dai cittadini. I soloni o i professoroni o gli onniscienti mi pare possano prendere atto della loro totale inconsistenza, in termini di rappresentanza politica. Un conto è urlare contro, un conto è fare proposte intorno alle quali costruire un consenso popolare”.

Parliamo di Lucio Pastore?

“Non solo. Anche Izzo e Testa. Mi sembra avessimo trovato i salvatori di Isernia contro Frattura e Campobasso. Se dobbiamo fare un derby prenotiamo un campo di calcio, di tennis o di bocce e divertiamoci. Ma se dobbiamo parlare di cose serie, alziamo il livello del confronto”.

Presidente, perché non è venuto a Isernia in questa campagna elettorale?

“Io ritengo che nella proposta del centrosinistra l’idea di impattare in un ambiente già particolarmente effervescente sarebbe stato destabilizzante, rispetto a un protagonismo elettorale tutto ascrivibile al candidato sindaco. Non ritenevo giusto togliere la regia al candidato sindaco, come evidentemente accaduto con la lista civica ‘Insieme per il Molise’ e con Fratelli d’Italia, per le quali avevamo un candidato sindaco Michele Iorio, un candidato vicesindaco Filoteo Di Sandro e un gran signore, il generale d’Apollonio.

marcia sanità-cbAllora dà ragione a Melogli che dice che il vero candidato è un altro?

“No, attenzione. Se queste cose le dice lui, bene. Io non le dico di certo. Dico però che non c’è stata un’intervista o un’immagine televisiva che non inquadrasse un binomio o un trinomio. Onestamente va ascritto a Rita di aver affrontato la competizione con la responsabilità propria del candidato sindaco, autonomo e voluto dagli isernini, non da Ruta, Leva o Frattura. Rispetto a questa posizione ho evitato di interferire sulle sue scelte. Mi sarei aspettato però, per esempio, che dopo aver partecipato a una manifestazione per la sanità pubblica – che tutto è stato tranne quello che voleva essere, a giudicare dagli interventi degli urlatori dal palco – si fosse organizzato immediatamente un incontro pubblico a Isernia. Dove il fischiato comunque sarei stato io, ma avrei potuto fare chiarezza sulle ilarità, per non dire altro, dette dagli urlatori sul palco di una manifestazione che doveva essere per la sanità pubblica. E che invece più di qualcuno ha fatto passare come manifestazione contro Frattura”.

Ma non pensa che venire a Isernia, invece poteva servire, con il dialogo, a provare a ricucire lo strappo con la cittadinanza?

A questo punto credo lo strappo sia un fatto legato a me e non puoi danneggiare un candidato sindaco, perché non riesci in ventisei giorni di campagna elettorale a recuperare. Sono convinto invece che, con Rita come riferimento dell’opposizione, il rapporto con gli isernini sarà recuperato sui fatti concreti. Se il Veneziale uscirà da questa riorganizzazione potenziato o indebolito lo diranno i fatti, non gli urlatori che non raggiungono nemmeno il quorum”.

Cosmo tedeschi foto eccellenteCosmo Tedeschi e la scelta di contrapposizione al governo regionale. Cosa è accaduto?

“Non intendo fare polemiche. Si risponde a chi esprime un concetto logico. Ho sentito passare un messaggio del tipo ‘il Big Ben ha detto stop, adesso arrivo io o non so chi altri’. Ma se devo venire lì a Isernia a fare lo spadaccino oppure quello che rimette l’orologio londinese, preferisco fare altre valutazioni”.

Lo scontro su Facebook tra le varie anime del Pd. Uno scambio d’accuse reciproco che aiuta a ricomporre i cocci?

“Non condivido la contrapposizione armata, nemmeno tra le controparti, figuriamoci all’interno della stessa squadra. Oggi il dato certo è che con responsabilità di tutti, mia per prima, purtroppo a Isernia il centrosinistra non ha raggiunto il ballottaggio. Un risultato nel quale credevamo tutti”.

Leva, subito dopo il voto, ha chiesto le Primarie per il presidente della Regione.

sommarietto 2“E qual è il problema? Un partito e una coalizione hanno gli organi. Non ho nessuna difficoltà con Leva, nessun contrasto, ognuno fa quello che vuole e sa quello che dice. Ci si ritrova negli organi competenti, si fanno le proposte e si votano le stesse, poi democraticamente decide la maggioranza cosa fare. Di qui a un anno, un anno e mezzo, quando ci saranno il nuovo congresso nazionale e regionale, si rivaluteranno le proposte e le candidature. Mai immaginare una politica statica, sarebbe la morte della democrazia. Discuteremo delle elezioni di Isernia negli organi di partito. Si è votato a Isernia e in altri 32 comuni, con 41mila cittadini coinvolti. Rispetto al dato comune per comune e lista per lista, mi sento di poter dire che il centrosinistra ha dimostrato la forza della sua proposta. L’analisi non si fa con le ‘sceriffate’ del ‘sono più forte io’, ma partendo dal presupposto che abbiamo perso tutti. Se entriamo nel merito delle valutazioni dei singoli comuni, dico che posso ritenermi soddisfatto del risultato. C’è poi il caso di Agnone, dove 53 voti di differenza ci condannano alla sconfitta, e purtroppo scotta. La sconfitta ad Agnone è un dispiacere soprattutto per la qualità del lavoro di Michelino Carosella e della sua squadra”.

Isernia al ballottaggio. Una sua dichiarazione a ‘Primo Piano Molise’ ha fatto sorgere il dubbio che lei voglia far votare Melogli. E’ davvero così?

“Attenzione: io posso votare personalmente, ma se qualcuno mi chiedesse quanti voti hai, io risponderei che ho solo il mio. E’ l’unica volta che do ragione al senatore panchinaro (Ulisse Di Giacomo, ndr). Non sono in grado di spostare voti, ho il mio e non lo posso esprimere, dunque non voto. Poi aggiungo: non mi permetto di valutare le persone. Se mi si domanda chi ha esperienza e chi no, so rispondere nel caso specifico. Ma la truppe cammellate, nel 2016, bisognerebbe prendere atto che non ci sono più”.

Però un po’ di ‘moral suasion’ si potrebbe esercitare. Volendo.

“Noi stiamo ragionando come coalizione di centrosinistra, per capire dove abbiamo sbagliato e per cercare di costruire qualcosa di nuovo attorno a Rita Formichelli, figura di riferimento dell’opposizione. In questo frangente non ci si può distrarre ed entrare nel merito di una competizione tutta interna al centrodestra. Se fossi residente a Isernia, da uomo di centrosinistra, non andrei proprio a votare al ballottaggio. Esco sconfitto e vado votare centrodestra al ballottaggio?”.

michele iorioMa la logica del male minore allora?

“Non mi appartiene. Sono stato educato a scegliere sempre il bene, non ad accontentarmi del male minore”.

Che succede in chiave Regionali se vince Iorio, a Isernia?

Ma perché, farà lui il sindaco a Isernia (ride, ndr)? A livello regionale noi siamo maggioranza, andiamo avanti con gli impegni assunti con i molisani. Il 14 giugno, dopo lo straordinario risultato di Bojano con Marco Di Biase, verificheremo se ci sono offerte in tribunale per il rilancio della filiera avicola. In tal caso, vorrà dire che nei prossimi due anni saremo ancor più determinati a dimostrare che i sacrifici chiesti ai cittadini cominciano a dare riscontri. Abbiamo fatto chiarezza sull’assetto societario Gam, sui numeri, reso credibile una proposta. Se non ci fosse stata una procedura in grado di chiarire tutti gli asset ex Arena e Gam, così da precisare cosa significa ricostruire la filiera, oggi non staremmo ad attendere il risultato del bando del 14 giugno. Sarà così anche per la riorganizzazione della sanità”.